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QE da parte di Bernanke: e il nostro portafoglio ringrazia!


Come ci aspettavamo, la Fed ha dato il via alla cosiddetta QE3.
Questa volta l'intervento della banca centrale americana si focalizza sull'acquisto mensile di $ 40 bn di MBS (mortgage backed securities), escludendo quindi i treasury bonds, sui quali continuerà almeno sino a fine anno l'operation twist (che per i meno esperti si tratta di vendita titoli a breve e il contemporaneo acquisto di titoli a medio-lunga scadenza).
In sostanza il comitato della Federal Reserve ha deciso di intensificare sua politica accomodante decidendo di attuare ulteriori acquisti di cartolarizzazioni di mutui al ritmo di 40 miliardi di dollari al mese. Il tutto evidentemente per dare maggior sicurezza al mercato immobiliare.
Con le operazioni di twist (il re-investimento dei flussi finanziari derivanti dagli assets già in portafoglio) la Fed attuerà un programma di acquisti mensili di circa $ 85 bn sino alla fine dell'anno, con l'intento di abbassare i rendimenti a lunga scadenza di tutti i principali titoli di debito americani e di attuare una generale pressione al ribasso dei tassi.
Ulteriore notizia positiva la Fed comunica l'allungamento del termine entro il quale l'attuale politica monetaria di tassi virtualmente nulli verrà mantenuta, che passa dal secondo semestre 2014 a metà 2015.

Sotto il profilo delle attese, importanti anche sotto il profilo sociale e politico, la Fed ha abbassato le stime sulla crescita del prodotto interno lordo dell'anno in corso (1.7%-2% da 1.9%-2.4%), ma ha rivisto in rialzo le stime per il 2013 e il 2014 (visti rispettivamente nel range 2.5%-3% e 3%-3.8%). In sostanza si vuole dare fiducia ai mercati.
In secondo luogo, la Fed vede un moderato rialzo dell'inflazione nel 2012 (PCE a 1.7%-1.8%) ed un abbassamento del tasso di disoccupazione nel 2014 a seguito della maggior crescita attesa, di cui supponiamo che proprio l'effetto prodotto dal QE3 dovrebbe esserne la causa principale..
Nel complesso la Fed non dovrebbe aver deluso le attese con una significativa combinazione di nuovo quantitative easing e ulteriore stance monetaria espansiva. Che il tutto si possa effettivamente tradurre in maggior crescita, a parte qualche contributo sul residential, ne siamo abbastanza scettici.
Probabile comunque, un effetto di breve espansivo via ulteriore deprezzamento del dollaro e proseguo del rally dei mercati azionari.

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