Piano Bar di Virginio Frigieri
*La ricreazione è finita
*
Alla faccia di quelli che si erano ringalluzziti per qualche strappata al rialzo sotto l'afa di questo caldo agosto, gli indici americani e gli indicatori ci riportano coi piedi per terra.
Dopo può pure darsi che se l'Italietta di Monti riesce a recuperare un pò di credibilità da qui alla fine dell'anno la nostra borsetta che negli ultimi due anni ha perso il doppio o più delle altre borse possa contenere i danni se non addirittura andare in contro tendenza. Tenete però conto sempre per stare coi piedi per terra che la nostra borsa italiana capitalizza di meno del solo titolo Apple e che pertanto sullo scacchiere della finanza mondiale noi contiamo come il due di coppe sotto strozzo quando briscola è denari
E' anche vero che la sfera di cristallo non ce l'ha nessuno e che come tante altre volte posso sbagliarmi, ma perlomeno non sbagliamo sulla base di sensazioni ma ragionando su grafici e indicatori che a modo loro qualcosa ci vogliono dire.
Cominciamo allora la nostra disamina al fine di prepararci all'autunno che viene in contro.
1) Il ciclo dinamico giunto ormai alla 56° barra sul DowJones con un bel doppio massimo registrato nella seduta del 21 è maturo per il reset dei conteggi.
Per quei lettori che chiedevano perche aspettare e non andare short subito, è chiaro che aspettare il doppio massimo offre l'opportunità di lavorare con uno stop-loss di poco sopra e si entra dopo il test di una resistenza che ha una valenza forte rispetto ad un'entrata quando eravamo un 200 punti sotto.
Ho messo anche il momentum per far vedere come da metà giugno ad oggi mentre i prezzi continuavano a salire e registrare nuovi massimi il momentum ha lateralizzato con una sequenza di massimi decrescenti.
2) Ma non è tutto: se andiamo a vedere il Nyse che non contiene solo le bluechip del DowJones, troviamo un TRIN in ipercomprato e l'advance/decline ratio decrescente e quindi di nuovo in divergenza con l'andamento dei prezzi.
Nel grafico sopra il TRIN puntuale e smussato a 3 giorni , una media a 10 gg del ratio tra numero di titoli che chiudono al rialzo, e quelli che chiudono al ribasso e nell'ultima sezione il rapporto fra il numero di titoli che fanno segnare nuovi massimi rispetto ai titoli che fanno registrare nuovi minimi e relativa media a 10 gg; anche in questo caso tanto per cambiare siamo in palese divergenza con l'andamento dei prezzi che denota, un torello malaticcio.
Un altro indicatore che non riesco a mostrare perché non ho le serie storiche di dati ma che vedo sui report americani è la percentuale di titoli dell'S&P500 che si trova al di sopra della sua media mobile a 10, 20 e 50 gg. Orbene alla fine di giugno/primi di luglio si superava il 90% poi zigzagando sopra e sotto 50 con massimi decrescenti è arrivato questa sera al 53% che non è un dato molto confortante.
3) Un altro fattore importante nella valutazione di un trend sappiamo che sono i VOLUMI; ma se plottiamo ad esempio i volumi sul DowJones purtroppo abbiamo l'ennesima divergenza
Lasciate stare il fatto che sono anche volumi bassi, che con la stagionalità, Agosto ,le ferie etc. ci stà, ma il guaio è che mentre i prezzi tracciano una trendline al rialzo, i volumi ne disegnano una al ribasso.
4) Un altro elemento di valutazione della bontà del trend secondo la teoria di Dow è che l'indice dei trasporti, confermi l'andamento in un senso o nell'altro dell'indice dei titoli industriali andiamo a vedere
Anche in questo caso vediamo come da inizio luglio i due indici siano sempre stati in forte divergenza, recuperata solo in parte questa settimana. Non parliamo della terza curva che rappresenta il Batic Dry Index, ovvero l'andamento dei noli di navi cargo mercantili sulle principali 24 rotte internazionali che è praticamente in coma da due anni.
5) Ultimo ma non ultimo bisogna poi ricordare che siamo sempre a ridosso della Up Trendline Channel della 5° di Supercycle e che per rompere al rialzo quella non è semplice come tagliare il tonno con un grissino.
Euro/Dollaro:
Su euro dollaro prima di riprendere la strada del ribasso non possiamo escludere un test in area 1,2550- 12700.
Oro e Argento:
Il metallo giallo sembra volersi affrancare dalla base del traingolo in area 1520 per tentare la rottura al rialzo; prepariamo un entrata piccola e leggera al superamento di 1670 (diciamo che deve chiudere fuori dal triangolo, con stop a 1590 e vediamo cosa succede.
Sull'argento siamo entrati long con una posizione omeopatica come a suo tempo indicato (pensiero stupendo) ed aspettiamo una rottura eventuale di quota 30 per provare ad incrementare le posizioni.
Per il resto una tranquilla catastrofe la siccità ha già fatto impennare i prezzi di tutte le commodity agricole e riempire il carrello della spesa quest'autunno sarà molto più oneroso, tasse ovunque, redditi che calano, una ripresa che vede solo il signor Monti, manca giusto qualche casino in Medio Oriente che spari il petrolio a 250 $ il barile e stiamo freschi allegria.
alla prossima.