La distinzione concettuale tra i provvedimenti adottati dal Consiglio Europeo stanotte e quelli che dovrebbero essere invece adottati sta nell'emergenza: ogni azione intrapresa è dettata dall'emergenza e per fronteggiare ulteriori emergenze e quindi non esiste nessuna programmazione di tipo ampio ed articolato sull'unica chiave che potrebbe aprire la porta della ripresa: la competitività dell'economia europea. E nell'ottica dell'uscita dall'emergenza i provvedimenti adottati sono ottimi. Il problema è che continueranno a non colpire là dove il dente duole e tra 2 mesi saremo necessariamente nel punto di prima. Poi magari in mezzo ci giochiamo anche il rimbalzone ma se guardiamo al futuro ovviamente queste non sono le premesse per la ripresa. Per fortuna noi stiamo accorti a dove va il mercato piuttosto che dove dovrebbe andare e quindi di grosse fregature non ne prendiamo. Quello che mi colpisce, surfando tra i titoli del listino italiano, è la totale mancanza di veri e propri set up tecnici. Siamo passati dalla fine del mondo all'euforia ma in mezzo non c'è stato niente di tecnicamente accettabile. E questo, per chi pratica l'antica ormai professione dei breakout, è un fatto assolutamente negativo. Quindi riassumiamo in poche parole la nostra posizione: bene l'uscita dall'emergenza, ora aspettiamo fatti concreti prima di essere colti dalla prossima emergenza (agosto ?) e nel frattempo se e solo se avremo dei pattern rialzisti tecnici entreremo sul mercato. Di più non si può scrivere, ottima la vincita della nazionale, io non guardo il calcio da decenni e quindi mi fa tanto tanto tanto piacere. Ma badando ai fatti e non ai sentimenti il mondo oggi è esattamente uguale a ieri. E questo fa paura.