Time-Out: parole, parole, parole, parole soltanto parole...


Purtroppo non mi riferisco alla indimenticabile canzone di Mina, ma a questi stucchevoli vertici tra i capi di Stato in cui si continua solo ed esclusivamente a cercare di guadagnare tempo, salvo poi accorgersi che i mercati non stanno ad aspettare la loro flemma.

Io continuo ad essere assai titubante e pur avendo nel mirino qualche titolo che mi solletica, ci sono tre cose nel panorama italiano che proprio non ho capito e non riesco a "mandare giù":

1) la decisione, per me assolutamente azzardata per non dire folle, di Banca Popolare di Milano di non pagare le cedole sui Tier1 dopo un recentissimo aumento di capitale per risparmiare la miseria di 23 milioni di interessi passivi, quando non si considera che il danno di immagine e di reputazione, secondo me, sarà negli anni a venire assai maggiore. Ricordo che prima di questa decisione di BPM l'unico istituto italiano ad aver deciso di non pagare le cedole dei Tier1 era stata Banca Italease e se BPM è veramente a questi livelli c'è di che essere preoccupati

2) il mercato sta dicendo che Generali, a differenza di quanto pensassi, abbia difficoltà a richiamare la LT2 Isin: XS0114165276 con cedola 6,9% che prevede la call il 22 luglio prossimo. Vero che l'emittente ha possibilità di farlo comunicandolo fino al 5 luglio, ma, vista la situazione, ho voluto togliermi lo sfizio di chiamare l'investor relator e devo dire che le sue risposte sono state alquanto evasive. Per quanto ho capito io, interpretando la versione dell'IR, è che non hanno ancora preso una decisione definitiva e che, in caso di non esercizio della call, stanno valutando un incremento della cedola offerta e solo un eventuale posticipo non troppo dilatato nel tempo della call. Anche qui se Generali, perla italiana, non è in grado di fare ciò che ha sempre fatto…

3) MPS che, praticamente unico caso in Italia, non ha lanciato alcuna tender offer sui propri subordinati. E' perchè non se lo può permettere o perchè il management è inadeguato? Se permettete qualsiasi sia la risposta non è che ci sia tanto da gioire…

Da queste tre situazioni ecco la mia ritrosia a tornare ad investire pesantemente sui subordinati ed in particolare su quelli italiani.

Non nascondo che tengo ben monitorate le due perpetual Generali in sterline (una con cedola 6,416% e call nel 2022, e l'altra con cedola 6,269% e call nel 2026) che impallinerei ben volentieri se solo vedessi la situazione schiarirsi.

Unico leggerissimo acquisto della settimana è stata la perpetual Credit Agricole 6% (Isin: NL0000113868), mia vecchia conoscenza, che a 53,5 mi è sembrata decisamente sottovalutata.

Per il resto credo che, non volendo crearmi grossi problemi in vista delle ferie estive (sarò assente sui mercati dal 25 luglio al 31 agosto), il mio portafoglio difficilmente subirà significative variazioni.

ACQUISTI:

• A 53,5 un 2% di Credit Agricole 6% perpetual (Isin: NL0000113868). Questa perpetual, non step-up, non cumulativa (pertanto in caso di non pagamento delle cedole queste andrebbero perse) e senza loss absortion paga cedole trimestrali dell'1,5%. Ipotizzando un'eventuale call nel 2023 avremmo un rendimento annuo lordo a scadenza del 14,5%.

VENDITE
• Incassata cedola BARCLAYS FLOATER 17 MARZO 2014

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