Bund più rischi che certezze!


BUND Ret Perpetual daily

Sulla chiusura del secondo ciclo mensile ( T +2 ) si prospettano due soluzione : a) continuazione della fase rialzista con formazione di nuovi massimi sopra 145.97 ( contratto settembre ), la fase correttiva che porterà alla chiusura il ciclo trimestrale partito a metà marzo da 134.11 sarà posticipata. b ) Il trend rialzista ha già espresso il massimo, l'evoluzione per le prossime settimane è rappresentata dall'ipotesi in rosso,l'esaurimento della fase correttiva tra 139.00 e 138.00 non intaccherà la struttura rialzista principale.

Alcuni dati statistici:
Durante gli ultimi 12 mesi, rendimento dei BUND è sceso di 1,63 % . Storicamente, dal 1989 fino al 2012, il rendimento medio è stato del 5,1 % , il Top di tutti i tempi è stato del 9,1 % nel settembre del 1990. Il rendimento più basso è stato dell' 1,2 % , pochi giorni fa, esattamente il primo giugno del 2012. ( vedi grafico sotto ).

Un tasso di interesse reale negativo prossimo all'1% in un momento che vede in governo tedesco conciliabile con un'inflazione dei prezzi europea al 3%. Una concessione che arriva nel momento in cui la spinta della maggior produttività comincia a calare, le pressioni salari cominciano a costituire un problema; la loro sostenibilità, quando non può esser garantita dalla maggior produzione o dalla sua maggior valorizzazione sul mercato (prezzo di vendita), può venir compensata dalla riduzione reale del valore degli stipendi stessi attraverso la generale inflazione dei prezzi. Guarda caso la Germania sta alzando l'asticella dei prezzi, e guarda caso questo aiuterebbe per "svalutare" in termini reali il debito.

"Schaeuble: inflazione Germania al 3% sarebbe accettabile":http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20120510_00263.shtml

"Germania – Vittoria dei metalmeccanici: aumento salario del 4,3%":http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20120519_00174.shtml

Se l'Europa regge, e secondo me reggerà, nei prossimi anni diventerà un soggetto economico, fiscale e politico rappresentativo degli stati membri che lo compongono i tassi convergeranno. L'accentuarsi della crisi coinvolgerà anche i paesi più virtuosi, portandoli ad accettare costanti e continue riduzione di sovranità a favore di un sistema centralizzato che fa perno proprio sulla moneta unica, vero strumento politico e non monetario per centralizzare l'Europa e renderla socialista come lo sono diventati gli Stati Uniti.

Questo video del presidente del consiglio mi sembra alquanto esaustivo.

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Naturalmente questa non sarà la medicina che curerà la metastasi ma servirà solo a prendere altro tempo. Si sposteranno soldi dal centro alla periferia, dalle are produttive a quelle poco produttive, un trasferimento di ricchezza, un modello che assomiglia tanto adottato nel nostro paese dal dopoguerra, soldi dal nord al sud, una redistribuzione di ricchezza dal sistema produttivo allo stato attraverso la leva fiscale e monetaria ( tasse e inflazione ) portando il paese alla rovina.
Per soddisfare le necessita di controllo del pianificatore centrale (aumenta il suo potere di crisi in crisi), il mondo va sempre più spedito nella direzione opposta. Invece di accrescere le rispettive responsabilità a cominciare da quelle individuali riducendo il peso dello stato, arbitro e giocatore in pieno conflitto e di ostacolo alla funzione imprenditoriale, si continua a centralizzare tutto alla velocità della luce, il risultato sarà un escalation della crisi su scala planetaria. Se non ci sarà un vero cambio di rotta, se continueremo ad avere istituzioni non rispettose del diritto di proprietà, del risparmio e dell'accumulo del capitale non ci sarà crescita ma povertà. La soluzione dei problemi non sta nella distribuzione centralizzata delle risorse ma nell'espansione delle stesse grazie alla creatività imprenditoriale.

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