Apriamo le danze sul nuovo sito con un regalo ai lettori che hanno sopportato qualche piccolo disguido, mettendo free il quadro tecnico di questa settimana.
Il Dow Jones ha tentato martedì di uncinare al rialzo per poi andare a chiudere in positivo ma su un livello di prezzo sotto ai massimi precedenti. Nel frattempo siamo entrati nel 5° stargate che termina con la barra di domani sera e non fa presagire niente di buono Non sarebbe neppure la prima volta che il 4° stargate fa l'ultimo tentativo di mantenimento del trend e poi il 5° rotola a valanga. La prima volta fu a settembre del 2000 sul Mibtel; in modo ancora più pulito di questa volta perché il breakout arrivò perfetto con una 29° in gap-up , poi il 5° stargate che cancellò letteralmente le promesse del 4° ; intitolai l'articolo dell'epoca (non più rintracciabile) , "Ho visto l'eclissi" e il grafico in Metastock di allora era questo:
Se vi andate a vedere quello che è successo dopo sul nostro Mibtel ci fu un bello scrollone fino a fine ottobre un rimbalzo che riporto l'indice a ritestare quei massimi a Marzo 2001 poi giù fino a settembre dell'anno successivo.
Quindi questa ottava seguirò con molto interesse l'evoluzione del Dow Jones che sembra pronto a replicare quel tipo di dinamica, anche perché il Dow Jones è ormai l'ultimo baluardo dei rialzisti, gli altri indici stanno tutti chi più chi meno messi peggio; Se il Dow terrà e riuscirà a rompere il massimo storico a 14.198 allora tornerò rialzista anch'io. Fino ad allora terrò il timone sulla posizione lateral-ribassista. Il Bear market Globale più volte paventato e ipotizzato in questi anni si sta riaffermando e si tradurrà in una robusta diminuzione per quasi tutte le attività finanziarie a cui dovrebbe corrispondere una decisa ripresa della Volatilità che da ottobre ad oggi era scesa molto. Negli Stati Uniti, resta particolarmente delicata la situazione sul mercato delle obbligazioni municipali, vista da molti analisti come una situazione molto vulnerabile che potrebbe dare la stura ad una serie di fallimenti e bancarotte nella successiva fase di ulteriore contrazione del credito. Anche l'oro pur non avendo ancora dato un netto segnale ribassista, continua a viaggiare sui minimi del triangolo distributivo iniziato più di otto mesi fa. La persistente debolezza dell'argento segnala una probabile ed imminente contrazione dell'economia a stelle e striscie. E se la fase successiva di deflazione si intensificherà il dollaro americano dovrà salire. E' questo il motivo principale che accompagnato ad un destino dell'euro tutt'altro che certo mi fa tenere ben stretti i dollari comprati poi staremo a vedere. Ma è tempo di passare la parola ai grafici Siamo partiti col Dow Jones e il Dow Jones vi metto per primo.
All'inizio del 2012 più di un analista era preoccupato che la crisi Greca, si allargasse al resto d'Europa e coinvolgesse tutte le economie del mondo. A marzo la disoccupazione europea è schizzata al livello più alto degli ultimi 15 anni raggiungendo l'11% (10,9 per i pignoli). Nello stesso periodo la contrazione del credito alle imprese è aumentato in maniera drammatica e questo purtroppo andrà ad ingrossare ulteriormente il numero delle aziende che chiudono e dei disoccupati, facendo diminuire le entrate fiscali nelle casse dello stato e di conseguenza la capacità dello stesso di fronteggiare il debito e la spesa per interessi. E' anche per questo motivo oltre a quelli già citati sui precedenti articoli che (non me ne voglia il buon Bellosta) io non ho NESSUNA FIDUCIA in questo governo di tecnici e nelle medicine che ci stanno propinando , ma non voglio allargare troppo il discorso in questo articolo se no invece di farcelo il quadro tecnico lo perdiamo di vista. Quindi io non sono un economista e pertanto spero sempre di sbagliarmi e che possiate ridere un bel giorno del sottoscritto e delle sue pessimistiche previsioni, ma se due più due fa ancora quattro, il futuro dell'Euro come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi resta comunque molto precario ed incerto e il problema dei debiti sovrani nonostante tutti gli sforzi e le chiacchiere dei vertici europei, resta destinato ad ampliarsi ancora nei prossimi mesi. Se poi vogliamo provare a consolarci con l'economia reale, allora c'è da ridere istericamente per non piangere. Il PIL della Spagna del terzo trimestre con una contrazione dello 0,4%, ed una disoccupazione che sfiora il 25% ha fatto entrare anche la Spagna nel club dei paesi in recessione, e con la Spagna siamo arrivati a quota 11 paesi e precisamente: Belgio, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Regno Unito, Danimarca , Repubblica Ceca ed ora appunto la Spagna. Tenete poi in dovuta considerazione che gli scenari politici nei vari paesi tra quelli che votano quest'anno e quelli che voteranno il prossimo anno, sono in rapido mutamento e in molti casi i nuovi eletti non sono disposti affatto a dare continuità alle politiche di rigore prese dai loro predecessori. Insomma di questo passo l'Europa rischia di tornare ad un marasma ante 1815.
Nel grafico sopra il tentativo fallito di break out e la successiva discesa lunedì sera 35° di ciclo dinamico con probabile ulteriore attrazione ribassista di 37°. Sotto l'EuroStoxx50 dove la trend-line rialzista seppure di poco è già stata bucata.
L'indicatore di trend è stabilmente orientato al ribasso ormai da metà aprile (LR_MAC) mentre il Macd è tornato in territori negativo ai primi di aprile e sembra volerci regalare un uncino ribassista (Mh).
L'S&P500 ha testato da sotto la trend-line rialzista e pare intenzionato a scendere anche se per ora il Macd resta ancora in territorio positivo. Vediamo alla fine della prossima settimana come sarà messo. Decisamente bruttino ora il Nasdaq che per mesi trainato dalla Apple e vicini si era dimostrato decisamente il più forte degli indici americani; nelle ultime settimane ha messo in piedi una arcipelago di Island che fanno tanto pensare all'esaurimento della spinta rialzista.
L'ipercomprato che aveva caratterizzato i mesi di febbraio e marzo come si vede dal grafico dell'RSI, si sta sicuramente scaricando, ma il Macd si appresta a passare in territorio negativo regalandoci un uncino ribassista.
Euro-Dollaro: Il quadro tecnico che andiamo sostenendo da mesi non è ancora compromesso.
Un paio di settimane quasi in laterale hanno consentito alle quotazioni di ritornare a testare la trendline ribassista che scende dalla fine di agosto dello scorso anno dove abbiamo piazzato il massimo di onda (2). Se il trend al ribasso riprende dovrebbe scendere velocemente verso 1,26. Solo un ritorno sopra la zona 1,3500-13550 mi farebbe prendere in considerazione l'abbandono delle posizioni ribassiste.
Oro e Argento: Il quadro tecnico resta debole su entrambi i metalli. L'oro è ancora imprigionato nel triangolo distributivo cominciato circa 8 mesi fa.
Dall'inizio di aprile le quotazioni giocano pericolosamente attorno alla trendline dinamica di lungo periodo; faccio però notare che il triangolo distributivo sarebbe violato al ribasso solo con la rottura di quota 1523 (linea blue), per cui l'apertura di posizioni ribassiste sulla rottura della trendline rossa, è consigliata solo nell'ottica di portare a casa quel centinaio di euro compresi tra le due trendline, mentre se si rompesse 1.523 si può puntare su una discesa fino a 1300 $, per cui regolate l'acceleratore bene prima di lanciarsi in operazioni dissennate.
L'argento dopo aver rotto il minimo precedente lotta adesso per mantenere la soglia psicologica dei 30$, ma se continua a cedere terreno il target di 26,33 è ormai a portata di mano.
Per oggi ci fermiamo qua. alla prossima