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We put our money where's our mouth


Il recupero del mercato inizia guarda caso dal verificarsi di un nuovo minimo su mibtel mib30 e fib. Questo conferma che oltre a tutte le notizie di cui possiamo parlare e che sono ormai di dominio pubblico come Nortel, Afghanistan, bilanci truccati ( a proposito C&W oggi ammette di aver gonfiato i bilanci con degli swap , il mercato sale perché ?) quello che conta in questo momento è la psicologia degli speculatori. Nessuno comprava fino al verificarsi di un nuovo minimo perché semplicemente non aveva senso comprare ad esempio a 30500 con un 30300 così vicino. Una volta segnato un nuovo minimo ecco il denaro , al seguito di un ragionamento che abbiamo visto su vasta scala in ottobre "peggio di così non può andare". Parlo di vasta scala perché il movimento di oggi è pur sempre intraday e dunque va preso con le molle però l'indicazione di fondo è la conferma che i mercati stanno scivolando non per fantomatici collassi di sistema ma per una semplice mancanza di compratori che si attestano solo sotto i minimi relativi precedenti per comprare. Tra le altre cose c'è da rilevare un forte denaro su Olivetti sull'arrivo in area 1,21 l'area di congestione post aumento di capitale, quindi percepita come low risk buy. Personalmente ho switchato le convertibili da cui ho preso anche la cedola e che avevo arrotondato a 88 con medio a 96,30 sul titolo secco a 1,232. Rischioso certo ma quando il titolo quotava 1,232 a novembre la convertibile quotava 96 ed ora l'ho venduta invece a 98 più la cedola presa di 1,5, quindi se c'è un rimbalzo il titolo lo sentirà molto di più.

Siamo fuori dal downtrend? No, ci vuole una chiusura del mib30 superiore a 31000 che elimini i problemi delle scadenze tecniche. I problemi sono finiti? A mio avviso si sul fronte economico, no sul fronte psicologico in quanto stiamo vivendo quel periodo in cui alle notizie positive non crede nessuno proprio come nessuno credeva a quelle negative nel 2000. A ciò si aggiunga un generale pessimismo di tutti gli imprenditori specialmente ora che in Italia il rallentamento è al culmine. Parlando con un responsabile ceramiche di una nota azienda di Sassuolo ieri sera mi è stato detto che la Germania ha ordinato Y/Y il 30% in meno , gli USA da ottobre il 55%!. Ora tutti piangono miseria. Prima il capitalismo era invincibile ora tutti contro il sistema americano. Normale, un bene. Il cambiamento è l'unico modo in cui questo sistema che dà fastidio a tutti è sempre sopravvissuto a se stesso ed agli altri. Forse ci voleva questa grande crisi per far riformare pensioni e lavoro in Europa e costringere gli USA a darsi regole più rigide e serie in materia di bilanci.

Questa crisi sta mettendo in serio pericolo anche le banche. Alle prese con costi sempre crescenti e margini sempre più bassi. Fondi no load, commissioni scontate, crollo del valore della massa gestita, forbice dei tassi ristretta. Cosa faranno? Si prendono la consulenza. O meglio è quello che cerca di fare la lobby bancaria europea. Entro l'anno vogliono far partire una direttiva che faccia rientrare la consulenza nella attività riservate. Si sono accorti che la consulenza ed il private banking sono i veri servizi a valore aggiunto. La gente apprezza questi servizi ed è disposta a pagare professionisti indipendenti fior di quattrini. Il tentativo è un riconoscimento indiretto che mi fa molto piacere , del ruolo della consulenza indipendente. Diamo fastidio perché "we put our money where's our mouth" (letteralmente "mettiamo i soldi dove è la nostra bocca"). I consulenti si salveranno comunque perché sarà possibile fare accordi con più servizi di private banking (già da ora si stanno mettendo avanti cercando consulenti esterni) tuttavia il risultato sarà il ritorno sotto le grinfie dei bancari di tutti i risparmiatori. Peggio per voi cari risparmiatori.

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