Molti amici abbonati ricordano con piacere l'acquisto effettuato tra il 1998 ed il 1999 di azioni Banca Pop. Asolo e Montebelluna (ora Veneto Banca,da non confondersi ovviamente con Banca Antonveneta) a Lit. 27.000
L'azione era stata dai noi inclusa nel fortunatissimo elenco di STRONG BUY" su titoli non quotati che , a distanza di quattro anni,vedono il triplicamento di prezzo di Cassa di Risparmio di Perugia,poi Banca dell 'Umbria, e di Cassa di Risparmio di Pisa,a seguito di incorporazioni ed il raddoppio per Antonveneta.
Rimanevano Banca di Piacenza,salita in ogni modo del 40%,e la suddetta Veneto Banca.
Quest 'ultima era difficilmente acquistabile sia per il basso prezzo delle azioni fissato dal CdA ( Lit. 27.000,poco sopra il solo valore patrimoniale di allora) che per le ricorrenti voci di una offerta da parte della Popolare di Vicenza.
Veneto Banca ha rifiutato le vociferate proposte e puntato sullo sviluppo autonomo. Quest 'anno il bilancio si è chiuso con un utile salito del 19,63% a euro 34 milioni ,un margine d 'interesse a euro 133 milioni di euro ( + 100%),una raccolta diretta a 2.020 milioni di euro ed un patrimonio netto a euro 367 milioni.
Il prezzo delle azioni è stato fissato pochi giorni fa a euro 19,63 (Lit. 38.000)dal CdA
La banca capitalizza percio' circa 478 milioni di euro.
Il dividendo è stato di euro 0,62.
Il rapporto capitalizzazione/mezzi propri è a 1,3 mentre il p/e è a 14. Il rendimento del titolo supera il 3%,oltre alle solite plusvalenze patrimoniali .Quest'anno,come detto,il prezzo è stato innalzato da Lit. 35.500 a Lit. 38.000. Sommando il 3% di rendimento ed il 7% di rivalutazione otteniamo un succoso 10%. Non male per un 2001 terrificante per le borse.
Taluni amici pero',insaziabili, protestano. Un rendimento del 10% è troppo poco. Dimenticano pero' che la banca ha offerto due emissioni di convertibili nello scorso biennio che valgono piu' del prezzo di emissione ed una assegnazione gratuita di azioni. Nella valutazione del rendimento non ne abbiamo tenuto conto. Tutto questo con la possibilità,secondo voci di borsa, di un possibile take-over,per il momento sventato,da parte della Banca Popolare di Vicenza. o di qualche altra consorella allettata dalla rete di sportelli da Venezia a Milano, in Puglia e in Romania
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)