Un solo movimento interessante.


Tra minacce atomiche e tiranni travestiti da fanatici religiosi o quant’altro che non hanno nient’altro meglio da fare che tirar su cagnara per il mondo, si va concludendo una settimana che si è rivelata piuttosto piatta. Nel frattempo, a conferma di quanto difficile sia prevedere cosa faranno gli indici, la ciclicità di dicembre sembra essere andata a farsi friggere, anche se non bisogna mai fare i conti troppo prima del tempo perché a quell’ora mancano ancora diverse sedute. In ogni caso non è che cambi di tantola situazione: molti dei titoli ad alta forza erano piantati durante il rialzo e rimangono piantati anche durante il ribasso…e questa non è indice di un mercato sano. Unico titolo che merita di essere citato ed è tra l’altro presente in portafoglio è Banca Popolare di Cremona, la quale ha dato un bel colpo di reni sfondando anche quota 14,00. Si può quindi alzare lo stop in zona 13,4-13,7 stando contemporaneamente attenti al fascio di resistenze tra i 14,9 e i 15,15 euro e, se servisse, prendere profitto senza pietà. Per chiudere, mi rallegrano i dati USA usciti giovedì che mostrano come gli americani continuino a fare shopping (retail sales +0,4% vs. 0,2% consensus) e il dato sui sussidi alla disoccupazione che non schizza all’insù ma si mantiene sotto i 400.000.

Forza Relativa Percentile:

 

 

 

 

 

 

Al prossimo report.

 

Grafici elaborati su dati www.clubdiborsa.com

(articolo di Sandro Mancini)

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