Un Natale in silenzio


Un altro anno se ne va. Dal settembre 1997, anzi dall'aprile 1997, quando è nato il primo numero senza autorizzazione di LombardReport.com di acqua ne è passata tanta sotto i ponti. Non so se i risultati che abbiamo conseguito siano stati sufficienti sotto il profilo economico a giustificare gli sforzi. Questo lo sanno i nostri lettori. Ma al di là dei numeri dell'economia penso che tutto sommato, se non sono diventato ricco, ho almeno trovato dei validi compagni di viaggio e, perché no, degli amici: lettori, collaboratori, lettori – collaboratori, chi sa dove finisce uno ed inizia l'altro.

Dico questo non perché siamo a Natale, visto che i lettori sanno che a me il Natale suscita reazioni violente di insofferenza. Babbo Natale fu utilizzato per la prima volta nel 1932 dalla Coca Cola (infatti i colori di babbo Natale sono rosso e bianco) prendendo spunto dallo gnomo dei boschi di ispirazione nordica. Mia madre e mia nonna raccontavano che alla Befana esisteva l'usanza di fare doni, in gran parte noccioline ed aranci, ma quando c'era la gotica solo noccioline perché gli aranci non potevano arrivare dal sud. Ma a Natale non si faceva né l'albero di natale e né i doni. Solo il presepe. L'albero di Natale lo fecero la prima volta i tedeschi nel 1944 con le mele e le lattine vuote di carne in scatola dopo aver mandato a letto la famiglia che li ospitava quasi per rimanere soli a celebrare un rito che quegli italiani non potevano capire.

Anche mio padre raccontava che del Natale allora si percepiva l'aspetto religioso e familiale e poco quello consumista. Oggi invece è una fiera falsa di regali, promesse di bontà, finte beneficenze, messa di mezzanotte "hai visto che supertopa che è con Mario" e cose del genere.

Oggi assistevo un familiare in ospedale ma nessuno è passato per dire buon natale. Per fare regali ho perso perlomeno 2 giorni, regali che in gran parte non verranno apprezzati e non verranno ricevuti come tali perché ormai il Natale è un obbligo sociale. E quindi occorre rassegnarsi ed adeguarsi.

Quindi niente smancerie, niente sproloqui, niente di niente. Natale è importante se credete in Dio, quello dei cristiani, altrimenti è una grossa bufala. E serve soprattutto a marcare il passare del tempo. Un altro anno se ne è andato, mio Dio, un anno intero, ed ormai fanno 6 da quando esiste LombardReport.com. Non so immaginarmi adesso senza report, non so immaginarmi tra 10 anni ancora con il Report.

Io per Natale ero all'ospedale e ho spento il cellulare.

Caso raro: ho avuto il tempo di pensare.

E mi sono compiaciuto del fatto che per la prima volta ho passato un Natale come mio padre o mia madre prima della guerra, prima degli americani, della Coca Cola, dei regali, del finto buonismo.

Sono andato anche a messa, cosa rara, dove un prete mingherlino e smunto ha sbiascicato, tra pochi presenti, preghiere consunte. Ometto forse sorretto dalla fede, forse no. Chissà. La fede un dono, o ce l'hai o non ce l'hai ed è solo una pena fare finta di averla.

Confesso: un bel Natale, lontano da tutto. E soprattutto in silenzio.

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