Sono d 'accordo con l 'analisi del dr. Barillaro. La corda è stata tesa molto. L 'ottimismo degli investitori era (fino ad ieri) alle stelle. Il mercato in ipercomprato. I rischi crescono. Non riusciamo ragionevolmente a consigliare l 'acquisto del LARGO mercato senza sentirci in colpa. Il rapporto guadagni/perdite di una operazione risulta nonr emunerativo.
Un segnale importante era l 'indice di volatilita' VIX delle opzioni sceso a livelli stracciati ( meno di 20).Una prova che i rialzisti non volevano nemmeno cautelarsi con una opzione tanto erano sicuri sulla direzione del mercato.
Il ricordo corre agli anni 70 ed 80 allorquando da meta' ottobre partiva la famigerata liquidazione dei morti .. Una liquidazione (allora c'era la liquidazione mensile) sempre deleteria per il mercato. Io credo alle statistiche.Forse perché laureato in Bocconi con una tesi in statistica. E penso che contro numeri così contrari non conviene combattere. Le cose sono ovviamente cambiate in borsa ,ma l 'avidità degli investitori -che aveva portato i livelli dei prezzi a livelli molto tesi-rimane.
Pur sperando di sbagliare rimaniamo percio' per il momento su singole storie.Una OPA od un restrellamento deliberato non si fermano perché l 'indice scende. Ed aspettiamo ad entrare sui titoli a larga base azionaria.. Il mercato è sempre aperto. Basta in caso un colpo di telefono se gli acquisto tornassero imperiosi. Anche in statistica c ' è l 'eccezione che conferma la regola…
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)