1) La borsa autoalimenta il ribasso. I margini,specialmente in USA, saltano e provocano nuove vendite forzose. Nessuno puo' prevedere la fine della discesa in quanto non si conosce l 'entità delle posizione traballanti. Pero' questo movimento era necessario. Piu' sara' veloce ed incisivo,piu' torneremo ad acquistare.
2) Nessun rialzo poteva partire con un numero do ottimisti superiore ai pessimisti,come testimoniato dal rapporto call/put. Ora,dobbiamo dire"finalmente",ci sono piu' pessimisti.
3) Il rialzo non puo' essere immediato. Dopo aver toccato ( e non sappiamo quando) il minimo ci vorranno mesi di movimenti laterali che sfibreranno i rialzisti. La borsa deve sembrare "morta" per iniziare l 'ennesima puntata rialzista.
4) Il lombard report è stato tra le prime testate a mettere sull 'avviso nel febbraio 2000 sui rischi della bolla speculativa.Abbiamo anzi perso l 'ultima onda del rialzo consigliando l 'uscita dal mercato con qualche mese di anticipo. Ora notiamo che la situazione sta per invertirsi e che una dozzina di titoli già presenta incredibili sottovalutazioni.
5) La situazione economica internazionale peggiora a vista d 'occhio. I rapporti USA di P/E sono ancora paurosamente elevati a causa della diminuizione degli utili.Non è bastata percio' la discesa delle quotazioni per riequilibrarli. Ricordiamoci pero' che statisticamente la borsa parte con sei mesi di anticipo rispetto al miglioramento del clima economico.
6)Riassumendo: non prendiamocela se la borsa inanella nuovi minimi. Come diceva una pubblicità piu' scende ora e piu' salira' poi. Non c'erano piu' margini di rialzo nel 2000. Le follie si pagano. Ora teniamoci pronti. Quando le quotazioni scendono oltre il 50% del valore patrimoniale di una società che offre rapporti P/E inferiori a 8 / 9 e che è ragionevolmente bene amministrata non dobbiamo temere di intervenire PIANO PIANO. E' vero che le medie non vanno MAI fatte al ribasso,ma talora si puo' andare controcorrente in casi eccezionali.Si soffrira' a lungo,ma i risultati non mancheranno.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)