Oggi non ho molta voglia di scrivere: sono stati per 3 giorni di fila in un Archivio di Stato a discutere con dei burocrati sfaticati ed indolenti per avere accesso alle sentenze dell'Ufficio Istruzione per i processi o chiusi in istruttoria per amnistia o perché gli imputati erano ignoti del dopoguerra 1945 – 1950. E a furia di leggere di esecuzioni, uccisioni a bastonate e con la zappa (pare andasse per la maggiore in quegli anni), fosse comuni, foto di cadaveri saponificati, mi sono rovinato l'umore per i prossimi 10 giorni. Ci si aggiunga il delirio di questa repubblica delle banane dove non c'è certezza del diritto ed il gioco è fatto. Chi dei lettori vuole una chicca da appendere in ufficio io ho una lettera di Presidente di Tribunale (con la maiuscola sia Presidente che Tribunale) con la quale apertis verbis si nega al sottoscritto di visionare le sentenze penali, ripeto sentenze, penali, con buona pace art. 166 cpc e della logica delle cose. Solo I tribunali nazisti e quelli staliniani giudicavano senza diritto di appello e con sentenze segrete. Potete appendere questa perla nel vostro ufficio, a casa, oppure in macchina per ricordarvi e ricordare al potenziale lettore che siamo in un gran paese di carta pesta.
Fino a questa sera ho avuto un nodo in gola: sono corto con un FIB, guadagnavo 300 punti, ora ne perdo 120, sono un fesso ? No, sono uno che segue le regole. Non so se le regole sono giuste o sbagliate, sono regole, e le regole sono meglio del mio cervello, che è umano, e quindi avverso alla disciplina. In serata Wall Street crolla e quindi domani arriva il sereno. Se vuole il cielo siamo corti e tutto questo non può farci altro che piacere. Un bell'uncino ribassista è quello che ci vuole per finire la settimana in gloria. Ad onor del vero tuttavia debbo scrivere che i mercati veramente ribassista non vanno piano nella discesa ma tracollano. Se non c'è il tracollo non c'è il profitto facile, e la situazione può essere pericolosa. Si dice che i ribassi siano più veloci dei rialzi, e quando questo non succede allora è il primo campanello d'allarme.