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Preapertura del 25 luglio


ancora una volta dirci di stare attenti, con l'indice che staziona in un range sempre più stretto, sarà molto facile assistere a delle bull trap o a dalle bear trap per poi vedere gli indici ritornare sempre ai soliti livelli.

Un esempio potremmo averlo già oggi su un titolo come Enel che ieri ha fatto un break-out da manuale andando a segnare il massimo da quando ha staccato il dividendo (anche grazie ad un report positivo); se il titolo tornerà indietro avremo assistito all'ennesima bufala (o falso segnale), ma se dovesse salire ancora si aprirebbero ampi spazi di risalita (ricordo che 5,70 corrisponde a 6,05 ante dividendo) in quanto basta un ulteriore punto percentuale per fare il massimo dell'anno.

Sul mercato in generale si assiste ad un variare di temi (Telecom ordinaria sempre servita) negativi (Stm) e positivi (assicurativi e bancari), dando l'impressione di un mercato in una grossa fase di distribuzione (che qualcuno potrebbe vedere come accumulazione); penso che la direzione verrà poi data da Wall Street, anche se  ritengo che le nostre escursione al rialzo e al ribasso saranno comunque sempre più contenute (salvo giochetti ferragostani) comprimendo ancora di più una volatilità già ai minimi storici.

Del resto ai pessimisti si può opporre la bontà dei fondamentali di molte nostre aziende (Eni in primis) che staccano ottimi dividendi meglio del mercato obbligazionario; ma agli ottimisti bisogna aprirgli gli occhi sulla difficoltà della ripresa che sarà molto più lontana delle false promesse che sentiamo da tre anni e che da tre anni rimandano al prossimo semestre (oramai siamo già arrivati al primo semestre 2004): la ripresa non potrà arrivare solo perchè la teoria dei cicli economici dice che dopo la recessione c'è la ripresa, con l'utilizzo della leva monetaria si rischia di allungare di molto la convalescenza dell'economia proprio perchè non si è permesso prima di farla andare in recessione; l'unica nota positiva per le società è l'aver ottimizzato la gestione dei costi che ha permesso in molti casi un recupero di efficienza e un miglioramento dgli utili a fronte di una domanda dei consumatori che si manterrà anche in futuro decisamente debole (mancano i soldi nelle tasche dei consumatori).

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