sempre più si vede in giro un ritorno di interesse per la borsa, in America siamo in una situazione peggio del 2000 con sempre più soldi presi in prestito per investire in borsa; i dati economici sono buoni ma i prezzi di molti titoli sono già da bolla speculativa (meno in Italia che altrove)
In una situazione con la volatilità ai minimi il rischio di un movimento correttivo violento si fa sempre più consistente, se poi ci mettiamo la vicinanza alle scadenze tecniche di novembre e l'interesse si molti operatori istituzionali a rivedere i prezzi di un mese fa penso che la mia previsione della settimana scorsa di vedere l'indice mib30 in vicinanza dei 26000 punti in occasione delle scadenze (circa un -3% dovrebbe fare l'indice) sia ancora da ritenersi probabile, per cui la mia strategia in questi giorni sarà di impostare una put ratio spread su scadenza corta (novembre) comprando 12 put 27000 e vendendo 24 put 26500 (le prime 12 contestuali, le seconde cercando di prendere un minimo del fib30): è ovvio che questa strategia si sposa con le 12 call 26000 dicembre vendute che ho da tempo in portafoglio che godrebbero assai di un ribasso degli indici; in questo modo se gli indici scendessero poco (l'1% sino a venerdì) la put ratio spread produrrebbe il massimo dell'utile possibile, mentre le call dicembre si svaluterebbe di quel tanto che basta, mentre se l'indice scende vicino ai 26000 punti la put ratio spread potrebbe non produrre alcun beneficio, ma le call dicembre tornerebbero ai livelli della mia vendita (lasciandomi tutto l'utile già preso con la chiusura delle put che ho già chiuso da tempo)…….. se poi il mercato desse l'impressione di scendere di più sarà d'obbligo la chiusura del rischio sulle put mediante l'acquisto delle put 26000 novembre
Sui singoli temi ritengo che la giornata di oggi ci potrà dire qualcosa di più: i titoli che oggi reggeranno l'urto saranno sicuramente i meglio impostati anche nei prossimi giorni; venerdì la forza di Tim sembra dimostrare che l'arrotondamento della quota di Telecom da parte di Olimpia potrebbe essere finalizzata ad arrivare alla fusione tra Tim e Telecom (a tutto favore di Tim) così da sfruttare a pieno il cash flow di Tim (che non ha debiti)