non fossero nell'aria:
1) la tenuta di certi titoli tendenzialmente molto dipendenti dal trend di borsa (Mediolanum in primis che non mollava più i 4 euro da diversi giorni)
2) la tenuta del Nasdaq rispetto alle ultime discese di Dow Jones e Sp500
3) la possibilità del doppio minimo sullo Sp500
4) l'hammer disegnato da un mercato come il Dax dopo una discesa vertiginosa
5) l'ipervenduto diffuso (lì sì che si è visto il panic selling) sui bancari
6) i titoli con bilanci buoni o notizie positive in grado cmq di salire vistosamente anche in giornate di ribasso (E.Biscom)
7) il sentiment ribassista che oramai aveva prevalso nella gente
Conclusione: chi vendeva ai prezzi degli ultimi 2 giorni, se non era un day trader con palle d'acciaio e stoploss stretti, ci lasciava le penne
Questo discorso serve a ricordarmi un bellissimo intervento di Barillaro a Milano, quando mostrando più grafici su indici che nessuno conosceva (ricordo che c'era l'India) e commentando i segnali di ingresso su ciascuno di essi, alla fine affermò che solo su due dei 4 segnali individuati lui personalmente avrebbe operato, in quanto questi gli permettevano degli stoploss stretti, sottolineando come gli Istuzionali prima di tutto guardano quanto possono perdere in un'operazione
Ricordate che questo è molto importante: che senso ha, se si pensa che i minimi il mercato li possa fare a metà ottobre, cercare di prendersi anche gli ultimi 200-300 punti di ribasso o sperare nel panic selling per comprare: stamane al bar ho sentito un cliente dire che lui non ha comprato perchè aspettava il panic selling
Sottolineo un'ultima cosa: ci potrebbe essere anche un piccolo rally dei listini, io me lo auguro vivamente essendo pieno come un uovo, ma non bisogna mai perdere di vista i fondamentali delle aziende, sempre al bar sentivo che se ci fosse un bel rialzone darebbe un segnale sull'annuale (commenti da bar …. non del sottoscritto)………..ci può stare il rally ma alla fine i conti si fanno sempre con i fondamentali
