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Omaggio al Tenente della Wermacht Willy Wagner


Ieri non ho scritto dal nervoso. Quando c'è il mondiale di calcio mi vengono i brividi. Vedere gli azzurri che devastano gli spogliatoi perché hanno perso, dei fantocci che prendono a botte dei turisti giapponesi alla stazione Centrale di Milano, vedere come l'Italia si ferma per il mondiale ma non per la strage di 19 studenti israeliani o come il livello di attenzione su eventuali attacchi nucleari si sia ormai assopito (scriveva Sofri su l'Espresso che il pericolo del nucleare è che il pubblico consideri ?normale? un attacco nucleare, non ci sia un rifiuto netto), vedere che ormai alle nuove generazioni non freghi niente di niente e di nessuno ma del Mondiale perdindirindina tutti parlano, beh ecco quello mi fa impazzire. Mi viene una tale malinconia addosso che quando abbiamo perso mi sono detto ?evviva? tutti a casa, basta panzanate in tv. Siamo fuori, finalmente. Non prendete queste righe come un qualunquismo all'incontrario. Anzi. Una sorta di prezioso distacco del piccolo intellettuale di campagna nella sua torre d'avorio. Sarò bastian contrario ma a me del mondiale non frega proprio nulla. Mentre mi vengono i lucciconi quando leggo notizie come questa:

DOPO SESSANT'ANNI UNA VIA A WILLY WAGNER

La decisione controcorrente (e perciò assai più meritoria) da parte della giunta comunale di Trani consiste nel dedicare una via cittadina al Tenente della Wermacht germanica Willy Wagner che il 18 settembre 1943 liberò 50 cittadini italiani, candidati alla fucilazione, quale ritorsione all'armistizio dell' 8 settembre 1943. Cinquanta ostaggi, prelevati per le strade, incolpevoli del mercato dei palazzi romani, tra cui persino un ragazzo di 10 anni, Giuseppe Amorose. E, se vana fu la richiesta dell'Arcivescovo di Trani, Francesco Petronelli, di offrirsi in ostaggio al posto loro, fruttuoso di risultati fu invece l'incontro dell'ufficiale con una delegazione dell'Arcivescovo, del podestà e del segretario del fascio locale. Dopo il colloquio, il Tenente Wagner liberò i 50 prigionieri, sottoscrivendo così la sua condanna a morte, infertagli dai suo superiori il 19 settembre per avere insubordinato agli ordini. L'ufficiale tedesco fu costretto a scavarsi la fossa e venne fucilato nei pressi del castello svevo di Trani.

 

Il mercato ? Che volete che vi dica. Siamo corti come degli ovetti ( pardon, non si può più dire) corti di due FIB mini, Mediolanum tracolla, idem gli altri. Di più di così non posso.

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