Migliora la forza.


La scorsa settimana paventavo di un dato sul PIL americano peggiore delle previsioni e, in parte, così è stato. Parlando francamente, si evince anche dal tono del report precedente che io mi attendevo un dato più basso di quello uscito, il quale avrebbe fatto mettere mano a Greenspan sui tassi con quasi assoluta certezza. Il lavoro quest’oggi per il governatore della FED non è quindi per niente facile, infatti, questo 3,1% è purtroppo più difficile da gestire di un –1% o di un +5%. Obbiettivamente l’economia americana alla luce degli ultimi dati usciti si trova di fronte a pressioni sul mercato del lavoro, con l’annuncio di più di 150.000 esuberi da parte delle aziende, una reale contrazione nella domanda dei consumatori e degli ordini all’industria e un alto livello di sfiducia. All’opposto di queste brutte notizie, resta fermo il fatto che gli USA continuano a crescere senza pericoli di inflazione o deflazione e formalmente la crisi sembra più essere più legata al crollo delle borse che non al collasso dell’economia reale. Quale strada prendere allora in questo bivio? Guardando a mercato azionario, cresciuto in maniera esuberante e nervosa non di certo grazie alle notizie economiche o societarie, obbligazionario e il rapporto euro/dollaro, sembra veramente dato per scontato il ritocco dei tassi. Personalmente se fossi il capo della FED propenderei per un ribasso dello 0,25% e non dello 0,5%, al fine di dare un piccolo “contentino” ai mercati finanziari, far vedere che la FED ha ancora in mano le redini gioco, evitare esuberanze irrazionali e lasciare ulteriori spazi di manovra nel caso in cui l’economia non si stabilizzasse per ripartire. Se abbassare di 50 punti base significa eliminare future speranze di ulteriori tagli e, quindi, in caso di economia stagnante i mercati sentirebbero ancora di più il peso della depressione, abbassare poco o non abbassare contribuirebbe ad alimentare aspettative positive sui mercati, calmierando eventuali effetti di notizie negative. Ad ogni modo, l’ultima parola spetta a Greenspan.

Assolutamente diverso il discorso per l’Europa, di cui non condivido assolutamente la politica monetaria. In un periodo di contrazione ben peggiore di quello statunitense, Duisenberg sembra essere ancora perseguitato dalla paura dell’inflazione quando avrebbe nei tassi un potenziale di stimolo ben maggiore rispetto alla FED. I patti di stabilità sono in quasi tutti i paesi messi a repentaglio e un ribasso porterebbe benefici anche su questo fronte, grazie ad un possibile incremento del PIL e una riduzione per il governo del costo sull’indebitamento che potrebbe favorire politiche di spesa e stimolo. Non parlo dei benefici alla voce C)17) e non solo sul bilancio delle società. Attendiamo quindi una sua mossa.

Ritornando all'oggetto del titolo di questo report, incrementano i candidati pronti ad entrare nella lista della forza relativa, tra cui le piccole banche stanno crescendo nonostante in testa siano presenti principalmente titoli non del settore finanziario-bancario. Notevole l’incremento nei volumi scambiati di Ducati, anche se, con riferimento a molte delle azioni che godono di un buon momentum, l’operatività e resa difficoltosa da dei movimenti a breve piuttosto veloci, senza rotture di precise congestione e, spesso, lontani da massimi importanti.

 

Forza Relativa Percentile:

 

 

Con riferimento ai titoli sotto osservazione, è scattata una bella occasione di acquisto su Merloni che, dopo aver chiuso sopra i propri massimi (resistenza posta in blu), è partita sparata al rialzo. Se è vero che il mercato da sempre due occasioni per entrare, allora chi non dovesse aver acquistato può aprire la posizione su eventuali pull-back e gestire la posizione ponendo lo stop-loss (se il livello di ingresso lo permette) alcuni punti al di sotto della resistenza che ha favorito questo rialzo. Bene anche Air Dolomiti che trova un ostacolo a quota 16,00 e congestiona testando più volte la resistenza da me sottolineata a 15,70-15,75, livello a mio avviso ideale per un take profit. Tra i sorvegliati speciali è bene continuare a tenere il dito sul grilletto per EnerTAD e Interbanca le quali presentano una interessante e nitida congestione.

 

 

Al prossimo report.

 

Grafici elaborati su dati www.clubdiborsa.com

 

(articolo di Sandro Mancini)

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