Dopo una bella dissertazone teorica sui sistemi da applicare al gioco,veniamo alla pratica, che è poi una delle basi della filosofia Lombard.Dicevo che un sistema che sia efficace alla roulette esiste ed è ovvio(giocare una chance di qualunque tipo, sempre al raddoppio finchè non esce),ma che non è applicabile per le regole imposte dal banco. Gli studiosinell'ultimo secolo si sono quindi ingegnati per trovarne qualcosa che invecelo sia.Ogni formulazione, dalla più stupida alla più geniale, per essereconsiderata un sistema va testata. I test, ecco il tema odierno. Il sistemapiù da imbecilli che mi viene in mente è il seguente: se al primo tavolo diroulette a sinistra appena entrato a Venezia Cà Vendramin ci sono giocatoriin numero dispari, io vado al secondo tavolo e gioco il 34. Altrimenti giocoil 6. Se vinco, mi fermo. Se perdo mi giro a 180 gradi e osservo la primadonna che il mio sguardo incontra: se è brutta gioco il nero, mentre se èbella continuerò a giocare sempre con la stessa massa (la mia personalissimaposta) per 7 tiri consecutivi la terza dozzina. Poi mi fermo in ogni caso.Comprenderete che questo è un sistema difficilmente testabile. Per primacosa non è applicabile a Montecarlo, perchè io dico che devo entrare egiocare a Venezia, per di più nella sede storica e non nelle altre. Il primotavolo potrebbe essere chiuso, perchè lo stanno ripulendo dalle cervella diun tizio che si è appena sparato. Quindi manca l'attacco, cioè l'insiemedelle condizioni che presuppongano l'inizio del mio gioco effettivo, uncerto pattern in termini borsistici.Poniamo che l'attacco possa avvenire. Per continuare dopo aver perso, devoindividuare una donna. Potrebbe non esserci, ma anche se ci fosse, nonsarebbe un dato oggettivo la sua bellezza. A me per esempio piacciono leragazze con gli occhialini tondi (tra la Falchi e una studentessina dibiologia preferisco quest'ultima, che volete farci, sarò malato! Nel casocomunque vi fossero candidate, vi prego di contattare la redazione, che migirerà le e-mail…), una tipologia che ad altri non direbbe nulla.L'ostacolo è quindi insormontabile. Il sistema si può definire in modoinconfutabile 'non testabile'. Allora io che sono l'autore lo cambio: se lochef del tavolo a cui gioco ha qualche anello alla mano sinistra, ci sarannole condizioni oggettive verificate affinchè il mio gioco prosegua con lemodalità prima descritte per l'evento 'donna bella'. E poi, per dare maggiorgiocabilità al sistema, lo riscrivo anche nella prima parte, sostituendo'Venezia Cà Vendramin' con 'tavolo più vicino all'entrata del casinò in cuimi trovo' e aggiungo 'se c'è' alla postulazione seguente. Sì, perchèall'aeroporto di Francoforte c'è un tavolo solo, per cui non potrei giocareal secondo, inesistente tavolo. Se due tavoli fossero poi quasiequidistanti, mi guarderebbero come un matto se mi mettessi a misurare conuna rotella metrica la loro distanza dall'entrata nella sala, ma vi assicuroche comincerebbero a farlo anche altri se vedessero che ogni giorno iouscissi vincente dal casinò.Quindi ora abbiamo un sistema, che a prima vista parrebbe davvero stupido.Ma potrebbe anche essere la chiave di volta, la pietra filosofale. Non miresta quindi per accertarmene che fare dei test. Lo devo applicare quindi suuna serie di permanenze (i numeri usciti) più lunga possibile e valutare irisultati, proprio come si fa per un trading-system. Ma dove li prendo 'stinumeri? E' importante la loro qualità: se io mi affidassi a un generatorecasuale del computer, non saprei quali algoritmi vengono impiegati e se lacasualità è davvero tale nel lungo periodo. Se invece scartabellassi itaccuini di un giocatore che si è messo ad annotare per anni i numeri di untavolo, potrei incappare in qualche errore di trascrizione. E poi lui è uno,e i tavoli al mondo invece un pelino di più. Ma mi serve poi avere seriecosì lunghe, quando un tavolo di roulette francese veloce offre circa 30boules l'ora? Se io in decenni di carriera 'monomaniaca' posso giocare almassimo qualche centinaia di migliaia di volte, che senso hanno rilevazionisu miliardi di numeri? Le mie risposte sono queste, ammesso che io creda chei numeri usciti abbiano un qualunque legame tra di loro e non siano daconsiderare tiri 'slegati', come invece sostengono i matematici puri. Lepermanenze su cui applicare i test devono essere uscite davvero, quindi non'sputate' da un computer; devono essere riferite a casinò e tavolidifferenti; devono essere le più lunghe possibili, aldilà del numero dipartite che io posso giocare. Un sistema deve essere applicabile sempre edeve dare sempre lo stesso 'range' di risultati. Nel mio caso direi capitalebruciato in fretta, così a occhio. Però non l'ho testato, quindi non si samai…Stefano Budriesi
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