La ricetta di Capecce: <Studio, pratica e intuito> &#8220;il sole 24Ore&#8221; 25/02/2002


E’ il re Mida del trading on line. In tre edizioni del campionato Top Trader organizzato da Lombard Report ha trasformato poco più di 30 milioni di vecchie lire in oltre 800 milioni: una cifra di tutto rispetto, alla quale vanno aggiunte le somme vinte nell’attività quotidiana di compravendita di titoli. Da oltre tre anni, infatti, la professione di Achille Capecce, ingegnere abruzzese classe 1971, è quella di stare incollato davanti al monitor, realizzando una media di trenta operazioni al giorno.

A lui abbiamo chiesto di svelare alcuni segreti utili ai neofiti degli investimenti via Internet.

Quali sono i tre consigli che si sente di dare a chi vuole avvicinarsi al trading on line?

Occorre studiare, esercitarsi e avere un forte autocontrollo, perché di fronte al mercato bisogna essere molto freddi. Ho iniziato a interessarmi di trading leggendo alcuni testi base come "Analisi tecnica dei mercati finanziari" di J.J. Murphy o la guida "Come si legge il sole 24Ore".

Ho cominciato alcuni anni fa con il trading simulato e per due o tre anni ha fatto questo tipo di attività. Nel ’98, poi, ho partecipato con successo ad alcuni concorsi con denaro virtuale e da allora ho deciso di operare con soldi reali.

Un altro aspetto importante è quello psicologico, in quanto occorre sempre essere lucidi. L’evoluzione finale è il trasferimento dal denaro virtuale a quello reale: è come se uno passasse dal camminare su un cornicione alto 10 metri da terra a uno distante 100 metri. Sono tanti quelli che non ce la fanno a resistere.

Quanto del proprio patrimonio personale si può investire nel trading on line?

Chi inizia oggi può utilizzare anche una cifra modesta. Ci sono strumenti che consentono di investire pochi soldi: sono derivati con un forte effetto leva. Se il novello trader è abile e ha passione, può anche incrementare la cifra. L’importante è capire che non si tratta di un gioco d’azzardo. E poi, in fondo, non consiglierei a nessuno di buttare via i soldi. Per chi invece già opera non ci sono limiti: basta concepire il trading come una forma d’investimento.

Analisi fondamentale, analisi tecnica e intuito. Qual è il giusto equilibrio tra questi tre fattori?

Per la mia operatività, fatta di molte operazioni in un solo giorno, l’analisi fondamentale conta poco o niente. All’analisi tecnica assegno un peso del 50% e il resto è fatto di intuito.

Capire, cioè, in quell’istante la dinamica del prezzo di un titolo. Molto importante, poi, è la lettura del book: anche in questo caso bisogna maturare esperienza, perché a volte il book inganna e certi ordini vengono inseriti proprio per creare disorientamento.

Oggi gli strumenti derivati consentono qualsiasi tipo di operatività. E’ più facile puntare al rialzo o al ribasso?

Non mi piace operare al ribasso, anche se a volte è necessario ricorrere a questo strumento. Preferisco credere al mercato in un ottica di investimento: quindi sono più contento quando i listini salgono. E poi scommettere al ribasso può rivelarsi pericoloso, in quanto se un titolo inizia a salire le perdite sono potenzialmente illimitate.

Qual è il segreto della sua tecnica di trading?

Rispetto al trading on line tradizionale, basato su una tattica d’investimento con poche operazioni, io preferisco il "day trading" con molte operazioni chiuse in giornata. Sul mercato esiste sempre un’efficienza: i covered si allineano ai prezzi potenziali con un po’ di ritardo, così come le azioni.

Il mio metodo sfrutta questo sistema e in alcune giornate sono arrivato a fare anche 300 eseguiti.

Ovviamente, se tutti adottassero questo sistema, nessuno più guadagnerebbe.

 

 

(articolo di Sandro Mancini)

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