Da fonti attendibili risulta che IMIWEB starebbe per lanciare un campionato di trading con denaro reale, simile in tutto e per tutto al Top Trader di Borsa che quest’anno raggiunge la sua quinta edizione. L'annuncio dovrebbe essere dato questa sera al Galà di IMIWEB. Come papà del Top Trader accolgo questa notizia un po’ con amarezza ed un po’ con stupore.
L’amarezza è che ho trattato più volte in maniera molto amichevole con IMIWEB, che tra l’altro è stato per due anni sponsor del nostro Top Trader e del quale sono e continuerò ad essere cliente. Se me lo avessero detto prima di annunciarlo, anche solo due giorni prima, lo avrei preso come un gesto di cortesia che anche nel business, che non conosce certo le regole della cavalleria, è dovuto. Ma tant’è.
E’ chiaro che se una tale iniziativa prenderà corpo quello che prima era un unico campionato di trading diventerà un agone in cui due competizioni si affiancheranno negando l’una all’altra il prestigio che prima era di Top Trader. Un campionato di trading on line “aziendale” è condannato, prima o poi, a seconda delle alterne vicende del mercato del trading on line, al fallimento. Ne è prova il Robbins, un campionato organizzato da un broker aziendale che non è mai riuscito a sfondare negli ambienti della finanza buona perché viziato dall’interesse che l’organizzatore aveva (il broker) a proporre al pubblico risultati strabilianti. La accusa più infamante che perseguita Larry Williams, il noto trader che acquisì visibilità grazie ad una favolosa vittoria in quel campionato, è appunto quella di avere fatto “cross ordering”, ovvero di avere trasferito i soldi di sua proprietà da un conto esterno al campionato a quello in competizione (potete approfondire su http://www.larrywms.com/Critics.asp). Oggi come oggi il Robbins conta circa 250 partecipanti ogni anno, in gran parte stranieri che non sanno quello che si dice negli USA del Robbins. Il broker Robbins è contento, ha nuovi clienti (pochi peraltro), ma al pubblico dei risparmiatori americani ed alla stampa non importa nulla del Robbins perché i rendimenti sono ridicoli: l’anno scorso il terzo classificato sulle azioni aveva collezionato un favoloso + 1% di rendimento. Se i rendimenti del Robbins fossero stratosferici il pubblico penserebbe (Larry William docet) che il broker ci ha messo lo zampino per creare dei nuovi testimonial da vendere in corsi e seminari vari.
Viceversa lo US Trading Championship negli anni ‘80 ebbe successo e godette del favore del pubblico e della stampa proprio perché era “super partes”. Poi anche questo campionato andò a ramengo perché gli organizzatori non eseguirono i necessari controlli.
Quindi accolgo questa notizia con amarezza perché un secondo campionato di trading in Italia significherebbe togliere spazio al Top Trader, e togliere spazio non a beneficio di qualcuno (magari non del pubblico ma anche solo di IMIWEB), ma inevitabilmente a favore del Signor Nessuno. Perché solo a casa del Signor Nessuno può finire una iniziativa del genere, dal sapore eccessivamente aziendale.
Accolgo con amarezza questa notizia anche per un’altra ragione. Il settore del trading on line è un settore di nicchia all’interno di una nicchia che sta all’interno di una nicchia. Passata la sbornia del boom della new economy ci siamo ritrovati in 4 su una sedia, una sedia dalla qualche necessariamente perlomeno altri due debbono scendere. E la lotta si fa senza risparmiare colpi. Che i colpi arrivassero anche sul Top Trader, iniziativa che non ha mai prodotto soldi, un po’ pubblicità e soprattutto tanta fatica, mi fa specie. Ma davvero i Signori di IMIWEB sono così a corto di idee per venire a fare concorrenza ai trader del Lombard ? Mah …
Accolgo infine la notizia con stupore: e lo dico con franchezza. Ho sempre saputo che i broker in media non capiscono a fondo l’animo di chi opera in Borsa perché se lo capissero non farebbero i broker ma i trader. I trader, anche quelli buoni, sono delle puttane che si vendono per quattro soldi: uno sconto di commissione, un canone di abbonamento in meno, una cena, un libro, una pallina gialla ed una bandana. Ma come le puttane di classe i trader, quelli buoni, sono molto permalosi, si perdono in amori impossibili ed a volte antepongono l’orgoglio ai soldi, perché di soldi ne hanno tanti. E io non vorrei che dopo la sbornia iniziale i Signori di IMIWEB si ritrovino con qualche trader scassato in più e tanti trader buoni che non aspettano altra occasione per fargliela pagare. L’antipatia, si sa, è un sentimento che lavora come un tarlo, si accumula in silenzio, e spesso porta a scoppiare per un nonnulla. Chissà, mi chiedo io, come reagiranno i trader, quelli buoni.
Non voglio augurare del male ai Signori di IMIWEB, anzi. Se l’informazione si rivelerà corretta sarà piacevole avere un concorrente. La cosa meno piacevole è che non si capisce per che cosa si concorra. Per soldi no perché non se ne buscano, per la gloria nemmeno perché un campionato aziendale vale come coppe quando briscola è bastoni. Per la fidelizzazione non so, perché ovviamente la mossa scatenerà la concorrenza di tutte le altre sim e tra breve saremo sommersi di concorsi e concorsetti uno uguale all’altro con 100 o 1000 vincitori che non avranno più nessun valore.
Ma non mi spavento: nel 1995 importammo dagli USA i seminari tempo e denaro reale che ora sono divenuti un must, nel 1998 importammo i trading systems che ora vanno per la maggiore, nel 1998 importammo anche il Top Trader. Purtroppo le idee non sono suscettibili di tutela nell’ordinamento giuridico e quindi ognuno può organizzare il suo campionato di trading, per carità.
Quello che mi rattrista è vedere queste sim che dal di fuori sembrano colossi affrontarsi senza esclusione di colpi in un settore di nicchia all’interno di un settore di nicchia che sta a sua volta dentro un settore di nicchia. Ma davvero questi quattro soldi sono così importanti ? Ma davvero dobbiamo scannarci uno contro l’altro per un nonnulla ? Ma davvero nessuno in questo settore non ha nessuna idea se non quella di “rubarle” ai trader di LombardReport.com ? Ma non è che ci conviene tutti puntare su altri settori, che ne so, l'alberghiero, il risparmio gestito, il settore turistico.
Comunque sia metto fine al mio sproloquio tranquillizzando i lettori: Top Trader di Borsa va avanti spedito come sempre senza paura di nessuno. Non per soldi ma per orgoglio a questa vicenda andremo fino in fondo. Del resto di idee io ne ho avute sempre più di loro …
Sperando ovviamente che domani qualcuno ci dica che non è vero: perché sapete i trader, quelli buoni, sono come le puttane, quelle di classe, e sono molto permalosi e non sempre fanno tutto per denaro. Eppoi se anche lo fanno per soldi non aspettano nient’altro che di fargliela pagare.
Emilio Tomasini