Le stime più recenti sembrano parlare chiaro: solo in Italia la popolazione che usa la tastiera per comprare e vendere titoli sarebbe valutabile nel numero di quasi 300 mila unità. In un mercato, di fatto, partito da poco, qualcuno potrebbe avanzare l'idea di un contagio quasi epidemico. In realtà è sicuramente vero che l'interesse verso un'attività di trader ha subito dei processi di forte ascesa, ma delle distinzioni cominciano a intravedersi. La differenza tra un trader professionale e uno attivo si calcola valutando il numero delle operazioni, o meglio degli eseguiti. Un investitore assiduo compie decine di operazioni giornaliere e adopera interenet quasi come un'arma, sfruttando tempestivamente ogni minima occasione. Forse è fin troppo presto per formulare una pur fascinosa ipotesi e anzi pensi di avere sbagliato numero quando a rispondere al telefono è un confuso borbottio: Alessandro Scotto di Vetta sembra indeciso, forse è imbarazzato, salvo poi accorgerti che è solo molto impegnato. In una operazione di trading ondine, ovviamente. Venticinque anni, nativo da Bacoli, nei pressi di Napoli, ha conteso la vittoria, nel 2° Campionato di borsa con denaro reale, organizzato da Borsa & Finanza, Lombardreport.com, Directa Sim e Club di borsa da poco conclusosi, al due volte campione molisano Achille Capecce. Ma la concorrenza non era da sottovalutare, con i suoi 144 sfidanti, suddivisi in due categorie, top e mini trader. Di Vetta è un top trader al quale era richiesto un capitale iniziale minimo di 25 milioni, tramutati dal partenopeo, a colpi di eseguiti (ben 1678) in 145 milioni nel breve volgere di tre mesi.Come e dove ha iniziato a coltivare le sue aspirazioni? "I miei studi non hanno alcuna attinenza con la mia attività odierna: ho un diploma di geometra. Ho cominciato a interessarmi di questioni borsistiche circa sei anni fa, operando il Banco Ambroveneto. Al tempo, però, la mia conoscenza del mercato era superficiale; anzi, diciamo pure che il famoso mercato era quasi un mistero, non lo seguivo proprio".Non c'è stata dunque nessuna influenza nell'ambiente familiare o, comunque, durante il suo percorso di avvicinamento al mondo della finanza? "Non ho avuto un vero e proprio maestro se non la mia costanza e il mio interesse, divenuto predominante quando mi sono imbattuto nella lettura del libro "Analisi tecnica dei mercati finanziari". Senza dubbio una lettura illuminante".Un'avventura iniziata facendo conto, dunque, solo sulle proprie capacità e su un'ambizione sempre più vivace. "Certo non posso negare di essere una persona coriacea, difficile a deprimersi, soprattutto su un argomento come il trading, ma sono stato anche aiutato dalla nuova realtà economica del periodo, dalla situazione che caratterizzava i mercati intorno al 1996. Così, poco prima, di partire per il servizio militare pensai bene di mettere una certa somma di denaro da parte per poter iniziare un'attività di compravendita titoli. Ma , ripeto, la fortuna ha giocato a mio favore. La possibilità di poter operare in mercati in costante rialzo ti spinge a continuare sulle ali dell'entusiasmo, senza avere la necessità di una preparazione di base più che buona, di una conoscenza del mercato professionale".Un percorso il suo, sembra, privo di ostacoli, almeno fino a questo punto."Invece i problemi non hanno tardato ad arrivare. Dopo due anni di successi e di poche preoccupazioni, nel 1998, i mercati mondiali hanno subito una forte battuta d'arresto e con essi i miei titoli. In quei momenti la mia preparazione non adeguata non mi ha certo giovato e ho perso tutto o quasi".Ma sbagliare è umano… "E anche fondamentale direi. Ed è sicuramente più utile imparare dalle sconfitte, usarle come trampolino di rilancio. Ogni momento negativo può essere visto come momento d'apprendimento, di studio. E' questo il percorso che ho intrapreso a partire dal 1998: appoggiare le doti di costanza, coraggio e passione con uno studio più approfondito dell'analisi tecnica, dei vari strumenti operativi e con un controllo meno precipitoso del proprio operato".Quali possono allora essere i consigli per un aspirante trader?"La mia prima parola d'ordine è semplicità. La semplicità deve sottolineare tutte le operazioni, senza dimenticare che ci si deve muovere in situazione permeate da un certo grado di sicurezza. Per questo non conviene complicarsi la vita puntando su continue correzioni, ma seguire il mercato nella sua naturale tendenza del momento. Consiglierei, operando sempre sulla base dell'analisi tecnica, il costante monitoraggio della pressione d'acquisto, dei movimenti di chi è oggi in grado di spostare il mercato, dei cosiddetti poteri forti. Per i trader in erba è conveniente iniziare a praticare senza soldi veri e tenersi costantemente aggiornati".