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Il Nasdaq che crolla, il..


Il Nasdaq non influenza come più come eravamo abituati i mercati europei e gli altri indici USA. E' un dato di fatto che a fronte di un ritorno a 1750 del composite il DJ sia vicino ai massimi, l'SP500 in congestione , ed i mercati europei abbiano recuperato ormai un 6% dai minimi. Proseguendo il ragionamento di ieri, la logica conseguenza di un minor peso degli istituzionali negli indici hi tech puri, a vantaggio degli indici tradizionali con all'interno titoli new economy leader di settore, è e sarà sempre di più un minor coinvolgimento emotivo dei nostri indici rispetto alle chiusure del Nasdaq. E' chiaro che se il Nasdaq fa ?4 o +4 l'impatto ci sarà, ma mi riferisco a quelle variazioni ordinarie come quel ?1 di ieri. Alzi la mano chi non ha pensato ieri ed oggi , dopo aver visto la chiusura Nasdaq della sera prima, "ok adesso si scende". Ed invece non è così perché minor esposizione azionaria sugli indici hi tech vuol dire anche minor coinvolgimento emotivo e minor effetto domino.

Potremmo chiamarlo un decoupling dalle sorti degli indici new economy , che se vogliamo è la normalità visto che questa morbosa osservazione del Nasdaq c'è solo da 2 anni a questa parte (i mercati ci sono da molto di più) ed è stata ingigantita solamente dal fatto che sia coincisa con il periodo di grande boom prima e grande crisi poi dei mercati azionari, con parallelo boom di interesse da parte del pubblico e dei media.

Questo parziale sganciamento non potrà che fare bene alle sorti dei mercati, del resto se "il Nasdaq che crolla" entra anche nelle canzonette alla radio vuol dire che forse non è più così importante.

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