In questi giorni, nonostante le spiagge e i monti siano molto più attraenti dei mercati finanziari, devo dire che i commenti su questo presunto “bottom” sono fioccati a dismisura assumendo tutti i colori esistenti. Uno afferma che questo è solo un rimbalzo dovuto all’eccesso di ipervenduto e che presto i venditori torneranno sulla piazza con i loro banchetti pieni di azioni. Un altro dice che questo è un grandioso doppio, triplo, quintuplo minimo e che la fine del ribasso è arrivata, che più in basso di così non si poteva andare e che è l’ora di imbottirsi di azioni-esplosivo…e magari trovarsi tra qualche settimana con il portafoglio che fa improvvisamente sboom. Ma quel che è più esilarante è il fatto che, in questo mercato che va due giorni su e due giù, quando gli indici chiudono la seduta a +3% i rialzisti si lanciano in passerella sottolineando come loro avevano ragione, mentre quando gli indici finiscono a –3% è il turno degli amanti della moda orso. Ad ogni modo penso che non c’è nulla di male a dire la propria opinione, anche il LombardReport, magari in maniera più blanda, sensata e a volte sbagliando, lo fa.
Quindi, non me ne vogliano il lettori, dico anch’io la mia. Come spesso accade, anche quest’oggi ho voglia di fare la voce fuori dal coro e lancio la terza ipotesi, o meglio, lo scenario ottimo per una successiva solida ripresa delle Borse: ne rialzo ne ribasso, fase laterale. Prima di tutto, diciamoci la verità, per chi opera in un’ottica di trading a medio termine il mercato fa veramente schifo, non solo in Italia, bensì anche oltre Oceano, e, a parte per qualche divertente raid in giornata, la liquidità regna sovrana. Tornando invece all’auspicato movimento di congestione, come dicevo nei precedenti report, uno alla volta i leader finora indiscussi hanno seguito il pesante clima negativo che si era insilato tra le azioni di tutto il Mondo e molti continuano la loro corsa verso nuovi minimi relativi. Se da un punto di vista questa cosa da fastidio perché obbliga a tenere a freno l’istinto del trader, da un lato sono felice perché da l’idea (ma non la certezza) che il mercato si prepari a distribuirsi in maniera differente. Ma l’idea che un trend laterale sarebbe l’ideale per la ripresa deriva dal fatto che se questa Borsa dovrà salire, e prima o poi deve farlo, saranno inevitabilmente le big cap a trascinare il rialzo (che non è sinonimo di top performer) e, su queste, al momento ogni balzo all’insù è stato vissuto come occasione per prendere profitto. Nel caso in cui, come paventano molte persone, fosse vero che quello del 26 luglio era il bottom, c’è bisogno che i corsi ci corrano sopra per dare la possibilità agli investitori comuni di continuare a liquidare le proprie posizioni, agli istituzionali di imbottirsi i portafogli, agli analisti tecnici e meno tecnici di individuare livelli precisi di supporto e resistenza che una volta rotti riaccendono il trend e fanno rientrare con entusiasmo il “parco buoi”.
Questo scenario è però piuttosto utopico, perché nel passato del MIB storico dal 1975 ad oggi una cosa simile è avvenuta solo nella seconda metà del 1982, e mi piace proprio per questo, in quanto le Borse hanno dimostrato che non fanno mai quello che tutti si aspettano. Tornando però alla situazione attuale, il trend di fondo è ancora innegabilmente ribassista con miglioramento sopra 19'000 e 20'500 di Mibtel e peggioramento sotto il minimo che tutti conosciamo. In questi casi chi cerca di anticipare i tempi se ci azzecca ha grandi soddisfazioni, mentre se sbaglia si prende belle legnate. Io, povero investitore che si scervella per prendere la parte centrale del trend e che ha paura di farsi male, lascio volentieri la prima fetta a loro. Spero solo che la situazione si stabilizzi sul sereno-variabile, cosicché i leader si possano mettere in mostra e mi ridiano la possibilità di cavalcarli. Nell’attesa, ecco la tabella con la Forza Relativa come al solito decimata e alcuni titoli interessanti:
Forza Relativa Percentile:
Sotto osservazione
In questa fase con sedute molto volatili e volumi esigui si consiglia di seguire caldamente da vicino i titoli, soprattutto nei punti di ingresso e check-up, al fine di individuare l’eventuale consistenza di resistenze o supporti. La vendita prima dello stop-loss non è proibita se l’azione da in anticipo segni di effettivo cedimento. Come al solito il primo obiettivo dei trade di entrata è perdere il minimo possibile e lasciar correre i profitti, il quale non significa, soprattutto ora, essere spettatori passivi.
Articolo di Sandro Mancini.
L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
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