Visto che il mercato ha consolidato le posizioni , oggi mi va di parlare del tema del giorno. Il business del calcio. In fin dei conti i mercati finanziari sono per certi aspetti più trasparenti di alcuni sport dove il giro di affari è enorme. Ci lamentiamo della Borsa ma cosa dovrebbero dire gli scommettitori dopo oggi, o dopo i diversi errori commessi in questo mondiale. Guarda caso sempre a senso unico. Brasile, Argentina e Corea favorite spudoratamente (ricordate il rigore all'Argentina contro la Svezia?). Un Senegal che seppure meritevole , giocando così finirebbe le partite in 5 in qualsiasi campionato europeo. Meravigliato? No , di certo. Queste cose succedono in tutti gli sport. Giurìe truccate (vedi pattinaggio etc..), giudici facilmente influenzabili (ricordate le espulsioni alla marcia dei 20 km all'ultima olimpiade?) arbitri succubi. Il problema è che quando succede nel calcio se ne accorgono tutti. Ma proprio tutti! Prendete i quarti di finale di Eurolega di Basket (l'equivalente della Coppa dei Campioni di calcio). La Virtus Bologna va ad Atene e sotto di 1 punto a 10 secondi dalla fine attacca il canestro avversario. Invasione di campo di un tifoso che toglie letteralmente una scarpa a Coldebella (il giocatore) mentre stava correndo. Palla e partita perse. Il regolamento prevedeva partita persa a tavolino. Ovviamente niente di tutto ciò successe. Coldebella uscì con una scarpa ed un calzino.
Il business del calcio oggi non poteva permettersi di perdere la Corea. Il 35% dei biglietti delle semifinali è ancora invenduto. Se guardavate lo stadio del Giappone oggi vedevate diversi buchi sulle gradinate. Dopo l'eliminazione del Giappone perdere la Corea sarebbe stato un disastro . Dall'Italia non sarebbero mai partiti 500 charter di italiani. Questo è il rischio di organizzare eventi fuori dalla loro normale collocazione geografica.
Avete mai visto organizzare i mondiali di cricket in Polonia? I mondiali di Hockey su ghiaccio in Spagna? Il calcio è l'unico sport che da 10 anni circa cerca di allargare le sue frontiere. E' chiaro che ciò va a discapito di qualità organizzative, di gioco e regolarità delle manifestazioni. Ma il business aumenta in modo esponenziale. Se ci fossero i marziani i prossimi mondiali li farebbero su Marte.
A questo punto bisogna sperare che gli amici inglesi, veri custodi dell'arte della pedata, diano una regolata a questo mondiale perché sono gli unici che per solidità mentale e qualità tecniche possono vincerlo contro tutto e tutti. I brasiliani? "Not tall enough!" C'mon England!
Articolo di Sandro Mancini.
L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
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