Da oggi parte una nuova copertura del Lombard su strumenti che al pubblico italiano sono pressochè sconosciuti: gli ETF.
Da anni il Lombard cerca di indirizzarsi anche a coloro che di azioni e derivati non ne vogliono sentire parlare, quelli che il portafoglio lo muovono si e no 4 volte l'anno, quelli che preferiscono l'assett allocation al mordi e fuggi. Come dice acutamente Luttwak nell'ultima revisione del suo bestseller "Strategia", quando un'arma raggiunge l'apice del suo successo è il momento di abbandonarla. Il 2001 è stato l'anno degli scalpers e degli short ma come scrissi ad Ottobre , proprio perché ormai è diventata una moda l'efficacia di queste armi è diminuita di molto. Gli ETF invece sono ancora un mercato completamente sconosciuto in Italia. State certi che dopo l'articolo di oggi e dopo la copertura degli ETF , molti altri ci verranno dietro e copieranno la nostra idea ma ne sono felice perché fa tutto parte del gioco comandato da quel signore con la barba chiamato capitalismo , di cui parlava Tomasini, senza il quale il Lombard non si sarebbe mai evoluto e senza il quale i risparmiatori italiani non saprebbero tante cose che oggi sono di dominio pubblico.
Non è un mistero infatti che gli ETF daranno una ulteriore spallata al risparmio gestito inteso come rete di promotori finanziari e vendita al pubblico di fondi.
Nel 2001 avvisai molti promotori sul pericolo che correvano , oggi la torta diventa sempre più piccola e la figura del promotore intesa come venditore è destinata ad uscire di scena. Gli ETF sono quindi un vero pericolo per chi tira i fili dell'industria del risparmio gestito. I CW, i future , le opzioni, sono sempre stati strumenti destinati a target diversi dal risparmiatore che si reca in banca per fare un piano di accumulo di 5 anni oppure per comprare un fondo Europa con i soldi appena usciti da un CCT.
Gli ETF invece potranno attrarre proprio questi soggetti , determinando un forte calo di raccolta dei fondi di diritto italiano. Da questo capite perché la negoziabilità degli ETF è tenuta sapientemente in secondo piano da organi di stampa e siti finanziari istituzionali. Il bello del capitalismo però è che prima o poi viene tutto a galla e nostro compito è proprio rendere noto a tutti cosa sono, come funzionano e quando vale la pena utilizzare gli ETF.
Personalmente utilizzo gli ETF per me e per la mia clientela da quasi un anno ed i risultati sono stati molto incoraggianti. Da qui la decisione di proporre anche al Lombard la copertura di questi strumenti , con ottica di lungo periodo, segnali su grafico settimanale e logica di assett allocation per aree e settori.
Un ETF è un vero e proprio "fondo passivo" trattato ogni giorno nel mercato di negoziazione come fosse una vera e propria azione. Il valore dell'azione , determinato liberamente da un book di domanda ed offerta , è il NAV del fondo (anche se in intraday ci possono essere variazioni decimali in momenti di mercato veloce) cioè il valore di tutte le azioni detenute dal fondo diviso il numero delle quote. Il fondo ha l'obbligo istituzionale di investire la liquidità nell'indice di riferimento rimanendo sempre investito in modo tale da replicare fedelmente le oscillazioni giornaliere dell'indice stesso. Le azioni detenute dal fondo hanno quindi la stessa distribuzione e lo stesso peso delle azioni dell'indice. L'indice di riferimento può essere un indice di settore o un qualsiasi indice o sottoindice di una Borsa mondiale.
L'obbligo istituzionale dei gestori del fondo di replicare il tracking index (indice di riferimento) è garanzia di ottenere una perdita o un utile in relazione all'andamento di quell'indice . Questo è un vantaggio non da poco perché permette all'investitore di costruire la sua assett allocation decidendo in prima persona se stare sovrapesato, sottopesato o neutro sui mercati di suo interesse. Non è un mistero infatti che le banche italiane abbiano perso più clienti e subito più lamentele nel periodo ottobre-dicembre rispetto al semestre precedente quando tutto scendeva. Se i mercati fanno ?30% e il fondo fa ?25 tutto ok ma se poi i mercati rimbalzano del 20% e la tua gestione patrimoniale fa il 5% diventi feroce e non vuoi sentire le solite storielle "il gestore è rimasto cauto" "è un rialzo anomalo" bla bla bla .
Così se credi veramente che il Nasdaq possa sovraperformare gli altri mercati , invece di stare in un fondo America generico sul quale pende l'ottica del gestore ,ti compri il QQQ ovvero l'ETF legato al Nasdaq100 e sai che quella parte del tuo portafoglio sarà ancorata a quell'indice in modo rigido.
Ora leggo negli occhi dei lettori la solita famelica domanda: si possono vendere short?
Calma cari lettori, un passo alla volta, questa voleva essere una introduzione , domani approfondiremo l'argomento.