E anche l’ultima seduta se ne andò.


Mi è stato concesso l’onore di scatenare la penna e mettere nero su bianco l’ultimo editoriale del 2003 e, se devo essere sincero, vedere il mio nome lì su è una piccola soddisfazione di cui si sente il peso di una maggiore responsabilità. Il Direttore è partito per le meritate ferie sue e della consorte, e lì, tra le alte cime innevate, mi ha confessato che ha trovato un terreno ottimo dove pensare alle mosse del 2003: un altro anno di Lombard, un altro anno alla ricerca sempre del meglio. Da quando ho avuto modo di varcare le mura della roccaforte del Lombardreport a Spilamberto, di sfide a nuovi mercati e titoli mi sembra che ne se siano state lanciate molte e, spesso, sono stati ricevuti attacchi dall’esterno, ma, aldilà della buona risposta data ad ognuna di queste, quello che a me ha colpito è stata la tenacia, la forza e la perseveranza che, nonostante gli incidenti di percorso, ha fatto sì che non si abbandonassero i progetti. Devo ammettere di essere evoluto molto come mentalità e approccio all’investimento grazie in primo luogo a Tomasini, sempre pronto a battere con incudine e martello per forgiarti e indirizzarti verso il meglio, Strinati, capace di mettere sempre una parola rassicurante, Bellosta, che mi sembra abbia chiuso piuttosto bene un altro anno grazie alla sua minuziosa ricerca di ottimi titoli che al 99% degli investitori non passerebbe nemmeno per l’anticamera del cervello di analizzare, Barillaro, con gli importanti interventi sul sentiment, Borsi, insuperabile quando entra in feeling con il mercato, Del Corona, di cui adoro il tecnicismo, Mariani, per la sua semplicità e disponibilità nel rivelare ciò che lo ha portato fin dove è arrivato (…e chissà dove arriverà!), Bocca, con cui mi trovo spesso d’accordo nei suoi “pensieri” operativi . Oltre a questi, che è il lato esposto e “rumoroso” del Lombard, un grazie va anche ai programmatori, a coloro che intelligentemente intervengono in maniera occasionale sul sito e ai lettori, molto preparati che sanno bacchettare e suggerire al momento giusto. Un grazie quindi di cuore ad un gruppo molto variegato nel modo di approccio al mercato e accomunati da una professionalità totale, che fa del Lombard un luogo unico.

Detto ciò che sentivo dentro di me, non può mancare un commentino ad una Borsa che in questo periodo pare piuttosto festaiola (non nel senso dell’andamento dei corsi). Personalmente, queste ultime due settimane, tra le feste e quella dolorosissima otite che sto ancora curando, ho seguito in maniera limitata il mercato staccando un poco la spina. Quello che mi viene subito in mente è però la previsione non azzeccata della chiusura in positivo di dicembre: quelle poche volte che cerchi di anticipare questo stizzoso mercato lui è pronto a smentirti.

Per il 2003 ve la do io la previsione giusta!!! Al 31/12 dell’anno che verrà, il 90% degli analisti avrà sparato una “cazzabugola” (…e sono anche ottimista). Oramai ci rido sopra, ma in questo periodo mi fanno girare le scatole da morire tutte quelle persone che sui giornali tirano come fossero al Bingo valori di Mib30, Nasdaq e compagnia bella, quando, cavolo e ricavolo, la prima cosa che si impara quando metti due euro in Borsa è che non si sa mai dove i prezzi andranno a finire. Solo perché dicono quello che la gente vuole sentirsi dire, quei personaggi lì sono applauditi ed acclamati dal pubblico e, tu, povero pirla che hai passato anni a studiare e analizzare il mercato, solo perché dici onestamente che non sai quello che farà il mercato e che l’unico modo per guadagnare è saper perdere il meno possibile, vieni guardato come uno che di “Borsa” non sa una miseria. Viva l’Italia.

In questo editoriale di dato tecnico voglio darne solo uno. Più precisamente, ho fatto oggi il calcolo della forza relativa sui principali indici delle Borse mondiali che ho trovato nel mio database e, se guardato in maniera superficiale, sembra sorprendente che, nonostante la crisi, l’indice più forte del mondo in questo momento sia situato in Argentina, seguito da Mosca e Repubblica Ceca. Dell’Europa la migliore è l’Austria, mentre Mibtel, Midex e Dow Jones si mettono a metà classifica. Penosa figura fanno invece il Numtel e il Dax, il quale indossa la maglia nera nonostante alberghi nell’economia più importante dell’EU. A questo punto verrebbe da chiedersi: è ora di sul serio di pensare globale anche con i nostri pochi e beati soldini? Mbah! Io mi accontento per il momento di casa mia, l’unica cosa che spero vedendo questi dati è che, per argentini & co.,  realmente la Borsa sia il barometro delle condizioni economiche di un paese, e, per noi, poveri incapaci di gestire questo Euro sempre più forte (se continua a correre così velocemente e rimane bello alto o crepiamo tutti o, se ci salviamo, diventiamo l’economia più forte del pianeta!!!), spero vivamente il contrario. Ma che la Borsa sia veramente un pezzo fondamentale dell'economia?

Auguro da parte mia e di quelli che si uniscono un buon 2003, auspicando a tutti di lavorare meno, guadagnare di più e godersi fino in fondo la vita.

 

Ecco la lista della forza relativa “mundial”:

 

Valori elaborati su dati www.clubdiborsa.com

(articolo di Sandro Mancini)

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