Stiamo arrivando all'appuntamento cruciale con la decisione sui tassi. Già ieri a Wall Street si sono viste prese di beneficio in chiusura e gli acquisti in Europa sembrano dettati più da short covering che da accumulazione. Tecnicamente la seduta di oggi conferma l'uptrend e fino a quando non avremo una close sotto 24000 di fib si potrà contare sul rialzo, ma giunti ai livelli attuali il rapporto risk reward, ovvero il rischio rendimento , non è più conveniente. Qualunque cosa faccia la Fed sarà il trend del SP e del DJ nel dopo-decisione ad influenzare i mercati nelle sedute successive. Per questo tanto vale attendere il voto dei mercati piuttosto che rischiare nuovi acquisti ora con la possibilità di rimanere con il "cerino" in mano. Rimango rialzista così come lo sono i miei sistemi ma mentre quando eravamo a 21000 il rapporto rischio rendimento era conveniente per gli acquisti (mentre eravamo ancora in downtrend) ora siamo nella situazione opposta. Se i mercati sapranno superare la decisione Fed senza imboscate dei ribassisti il target per fine anno sarà in area 30000 e visto che la strada è tanta , tanto vale salire sul treno in corsa. 5000 punti sembrano tanti ma basti guardare alle potenzialità che hanno titoli come Generali, Tim, Telecom, Olivetti, Alleanza per rendersi conto che il mib30 può crescere fino a quel livello, come l'Sp oltre 1000 e il DAX oltre 4000 punti. Al di fuori di veloci scalpate sulle rotture dei massimi (da manuale oggi quelle su Seat, Olivetti e Generali) ho notato una ottima forza relativa di Unicredito ed in generale di tutti gli assicurativi. Sul fronte derivati , le soglie di 25000 e 26000 vedono più di 13000 call aperte su dicembre e questo vuol dire che un superamento di tali soglie porterebbe ad un fortissimo round di ricoperture. Sarà in quel caso che ritorneremo a comprare in modo deciso.