Giornata un poco sulle montagne russe quest’oggi per il mercato, soprattutto dopo il dato sul GDP americano inferiore alle aspettative di oltre il 50%. Stando alle classiche interpretazioni economiche quindi, la recessione, anzi la “double-dip recession”, sembra sia ancora alle porte ma, come ormai è risaputo, si dice che i mercati finanziari anticipano il ciclo dell’economia reale dai 4 ai 9 mesi. In teoria e in pratica perciò dovrebbe essere un dato inutile per chi cerca di sfruttare il trend del mercato, anche se non deve assolutamente essere bistrattato perché a livello operativo ci dice una cosa di notevole importanza: l’incertezza regna ancora sovrana…e non c’è qualcosa di più della snervante dell’incertezza per portare molta gente a liquidare le proprie posizioni. Incertezza che accumula forza grazie ad un Beige Book che, come citano tutte le fonti giornalistiche, si fa prolifico di termini come “stazionario”, “modesto”, “generalmente” (l’unica parola che si poteva evitare), e a cui aiutano molto anche le nuove tensioni sul fronte internazionale che fanno trasparire la voglia matta di USA e GB di tagliare il baffo a Saddam.
Spiegare perché il mercato va su o va giù è complesso e spesso fuorviante, ma, più che al mercato, in questi giorni quando guardo agli USA, oramai cornucopia e vaso di Pandora del Mondo, sono attirato dal ciclone sugli scandali dei bilanci truccati. Mi interessa molto perché quello della truffa è un fattore comune a bolle speculative del passato (ricordo la South Sea Bubble) e, soprattutto, una questione centrale per la conoscenza di quanto potrà durare la congiuntura: avverrà l’effetto domino in cui le grandi società trascineranno nella fossa i loro finanziatori, le banche? Se sì, come? Penso che sia una delle cose a cui tutti debbano tenere d’occhio, poiché l’attuale legge che il parlamento americano sta proponendo non punta ad individuare eventuali rimedi a questo, bensì, sempre dal mio modesto punto di vista, tende a fare quello che il parroco dei film dice in chiesa quando due si sposano: “Se c’è qualcuno che deve dire qualcosa parli ora o taccia per sempre”…fino a quando l’azienda non scoppia, aggiungo io. E’ vero che sul mercato non c’è solo Enron, Worldcom e compagnia bella e, di conseguenza, l’esposizione finanziaria delle banche e limitata, ma a son di pugni continui anche il Mike Tyson dei tempi migliori cadrebbe…e l’attuale mercato assomiglia di più al Tyson di qualche mese fa.
Quale sarà il futuro? Personalmente, com’è nel mio stile, non mi perdo in notti insonni a disegnare scenari, mi preparo solo mentalmente a reagire sia al peggio che al meglio, tanto il mercato fa quello che vuole e seguirlo è sempre stata la filosofia vincente. Spero solo che avvenga presto una salutare epurazione della parte sporca del sistema capitalistico…chissà, magari arriveremo al modello di Star Trek: non si lavora più per i soldi ma per migliorare noi stessi e i mondi in cui viviamo.
P.S.: per domani spero di postare anche un report più pratico sulla Forza Relativa & Co., anticipo comunque di buttare un occhio su CARI Firenze.Articolo di Sandro Mancini.
L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
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