Crolla la fiducia ma NY tiene


noi europei ad aver pagato il prezzo altissimo delle vendite speculative e della falsa rottura del massimo di ieri. Tutti hanno "letto" la stessa cosa e al primo pretesto hanno realizzato una serie di vendite in grado di annullare tutto il denaro nei book. Per lo scenario correttivo che mi attendevo nel caso il breakout di 24000 non fosse stato confermato con la close di ieri, il dato di oggi è quello che ci vuole. Ora è necessaria una chiusura da -3% stanotte in USA ed un altro -3% da noi domattina con arrivo in area 22400 che è l'area a mio avviso candidata per rientrare con qualche acquisto mirato su risparmio gestito, tlc ed editoriali. Il tutto condito da giornali ed analisti ipernegativi ed un ritorno pesante a posizioni short da parte dei day trader. Storicamente quando il nostro mercato è partito al rialzo , lo ha fatto dopo una congestione alla quale era seguita una discesa sotto i supporti. E' successo nel '96 (sotto 15000), nel '98   e nel '99 così come nel febbraio 2002 quando prima di andare a 33000 gli indici ruppero 30000 al ribasso a fine febbraio. Non penso a grandi crolli in USA come quelli visti in giugno e luglio, visto l'approssimarsi delle elezioni del congresso e non penso nemmeno che sarà facile comprare qualora dovessimo arrivare realmente a 22400. Tuttavia proverò a comprare in quell'are quantomeno perchè lo stop è relativamente stretto , infatti solamente una chiusura sotto 21500 mi farebbe pensare a nuovi minimi in area 20000. Rischiare un 4% di indice contro un trend rialzista potenziale ben maggiore è conveniente , ecco perchè operare in congestione non aveva senso.

 

(articolo di Sandro Mancini)

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