Come da richiesta


vi sottopongo una breve analisi del COT che tuttavia non ritengo in questo particolare momento possa fornire dati utili al trading ed è questo il motivo per cui non ho più evidenziato il fattore COT nei miei pezzi recenti. Da qualche settimana infatti c'è una netta discrasia tra le posizioni sui future "grandi" e quelle sui "mini" . La mia personale interpretazione è concentrata sui mini perchè sono quelli dove operano i piccoli . Tuttavia se questo fosse il metodo esatto dovremmo essere già rialzisti dalla scorsa settimana quando i piccoli hanno chiuso circa 40000 long sul nasdaq e sono andati net short. Al contrario sembra quasi che , come alla fine del bull market del 2000, anche i  piccoli riescano ad essere dalla parte giusta del mercato e cioè short. Ma fino a quando? Ecco allora che entra in gioco il grafico del COT che qui allego e la misura della volatilità . A mio avviso la misura della volatilità storica delle ultime sedute rispetto a quella delle ultime 100 – 200 sedute era idonea a prevedere un forte breakout nei mercati di 2-3 anni fa ed io stesso creai un semplice ratio in Tradestation atto a farmi vedere (ed infatti era uno "Showme") quando il mercato era carico come una molla. Nei mercati odierni però questa tecnica non funziona bene come prima in quanto la volatilità si muove solamente alla rottura di determinati livelli tecnici, in pratica è diventata un concetto autorinforzante e riflessivo. Per questo diventa difficile utilizzare COT e volatilità per misurare il sentiment e la paura degli operatori e del pubblico. Se guardate il nostro mercato vedrete che la vola ha avuto una impennata alla rottura di 23800 a metà gennaio pur scendendo da 25300 da diversi giorni mentre ora nonostante il trend sia ribassista si è calmata molto. Questo è dovuto al fatto che siamo in congestione sul grafico. E' un concetto nuovo che probabilmente sarà difficile da assimilare però quello che ho notato è che le contrazioni di volatilità e le impennate di sentiment negativo non sono più sufficienti ad indicarci quando e come il mercato potrebbe avere una inversione o una accelerazione. Bisogna necessariamente associarle allo studio del grafico, ed è naturale in quanto tutti anche i piccoli investitori conoscono ormai supporti e resistenze e sono portati ad accelerare la loro operatività (aumentando quindi vola) solamente alla rottura di determinate soglie. Allo stato attuale non c'è panic selling sul VIX e sul VXN e il COT non ha ancora raggiunto livelli estremi.

 

(articolo di Sandro Mancini)

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