Carissimo Emilio, dopo aver visto con interesse la doppia serata su Raiunodedicata a Perlasca, ti faccio da storico una precisazione. Non è vero cheil padovano che salvò migliaia di ebrei a Budapest non è stato insignito dialcuna onoreficenza nazionale. Come riporto dal suo sito, che invito tutti avisitare (www.giorgioperlasca.it ), in Italia durante la Presidenza Cossigagli viene concessa la medaglia d'oro al Valor civile oltre che il titolo diGrande ufficiale della Repubblica.Questo il motivo del conferimento: "Nel corso del 2° conflitto mondiale, concoraggio non comune e grave rischio personale assumeva la falsa identità diConsole spagnolo per salvare migliaia di persone ingiustamente perseguitate,impedendone la deportazione nei campi di sterminio e riuscendo, poi, atrovar loro una provvisoria sistemazione, malgrado le notevolissimedifficoltà. Nobile esempio di elette virtù civiche e di operante umanasolidarietà. Budapest 1944 – 1945".Per una volta sottolineiamo il fatto che i nostri opachi politici vadanoassolti da quella che era una piccola ma immensa mancanza. In attesa che sirisolva la congestione… ti saluto. S. B.
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Stefano,
bisogna andare dietro gli eventi. Ragioniamo.Nel 1990 lo hanno insignito di quello che gli spettava, ma come ricorda il giornalista nella prefazione del libro che lo ha "lanciato" "la banalità del bene", viene sempre da chiedersi come mai, benché lui avesse parlato della sua esperienza, portato documenti nei giornali, solo nel 1988 viene "scoperto" da degli stranieri. Lui è morto nel 1992. Possiamo dire che la Repubblica lo preso per i capelli mentre scivolava via nel mare senza ritorno. E' altresì sospetto che prima venga premiato a Milano dal Console di Israele nel novembre 1988, nel 1989 in Israele pianta un albero, poi viene premiato a Budapest ed infine il 30 giugno 1990 ricevuto da Cossiga (non è dato sapere dal sito la data della onorificenza) e guarda caso nel settembre del 1990 viene accolto negli USA come un eroe. Io sono un povero cronista di campagna, ma una visita come quella a New York viene progettata molti mesi prima, ci sono relazioni tra ambasciate, associazioni di italo-americani. Di fronte al fatto compiuto di Israele, Budapest e peggio USA alla fine anche i nostri buffoni di Stato avranno pensato che era meglio muovere le chiappe e non fare la figura dei piciu. Sbagliato, da Spilamberto li abbiamo presi in castagna. Non sono quindi buffoni, correggo, ma dei peracottari.
etom