Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Borsa o bisca ?


Niente libri, oggi. Si parla di pietra filosofale. Una volta gli alchimistici perdevano tempo e salute, cercando con alambicchi e altre diavolerie ditrasformare il metallo vile in oro. La versione moderna ogni tanto lavediamo immortalata al cinema: la formula per battere il mercato in manieraincontrovertibile. O a scelta per battere la roulette. Ho scoperto due sitidedicati proprio alla ruota che gira nei casinò, assolutamente da visitare eda bere tutti d'un fiato, anche per chi non è appassionato di gioco.Gli indirizzi sono www.laroulette.it e www.rouletteprofessionisti.com,curati forse da inguaribili sognatori, ma ottimi e abbondanti. Inparticolare è stupendo il forum del primo sito, dove esperti e matematici sene dicono di tutti i colori. Appena qualcuno ipotizza di aver trovatofinalmente il sistema giusto, su di lui piove una valanga di post improntatidalla cialtroneria alla piaggeria più scoperta ("Perchè non dici anche a mei tuoi segreti?"). E naturalmente intrisi di scetticismo per chi i sistemili vende.Dico subito che io non sono un giocatore, ma mi affascina l'analisimatematica. E dal punto di vista teorico, l'approccio alla scienza deigiochi nei due siti è assolutamente intrigante. Un sistema per essere taledeve essere replicato scientificamente e lì viene pubblicato un repertoriodi permanenze (cioè raccolte di numeri realmente usciti alla roulette) sucui testare i sistemi. Si parla di rischio di rovina, money management,insomma tanti punti in comune col trading meccanico.Il punto di partenza per tutti è che i numeri appena usciti abbiano unavalenza al fine di identificare pattern, che statisticamente possano offrireun appiglio per battere la cosiddetta 'tassa dello zero', cioè il vantaggiodel banco. Non mi voglio addentrare nei meandri della materia, ma gli spuntiper le riflessioni sono infiniti, dall'obbligo morale o meno della mancia alcroupier, alla psicologia della scelta del posto a cui sedersi, fino allapura matematica che dà alla roulette la palma di gioco tutto sommato onesto,con una percentuale di speranza matematica del 98,6 in quella francese,battuta solo dal Trente et quarante col 98,9%. Un terno al lotto, per dire,si ferma al 36,2%. I casinò non sono enti di beneficienza, quindi adottanomille piccoli accorgimenti per creare le condizioni affinchè il giocatorenon abbia vantaggi di alcun tipo. Ma ci sono stati nella storia alcuni supergiocatori come un tale Bemo Winkel che se non avevano la pietra filosofalein tasca, quanto meno hanno dimostrato di saperla lunga. Sì, perchè in fondoil bello del casinò sono le storie ai limiti dell'incredibile che sono statevissute tra le mura adorne di ori e stucchi.La chiave di tutto per battere la roulette è la dimostrazione di un sistemache consenta di vincere regolarmente a massa costante, cioè giocando lostesso numero di pezzi, poichè le montanti è dimostrato che sono perdenti.Il problema da risolvere è quello degli scarti (differenza quantitativarispetto alla posizione di equilibrio), cioè le serie anomale rispetto allalogica statistica: per esempio ad Hamburg nell'arco di due anni il record diuscita consecutiva dello stesso numero è del nero, che una volta si èpresentato 19 volte di fila. Pensate quale sistema possa reggere una simile,folle deviazione. Nell'ultimo secolo ci hanno provato in tanti, ma sequalcuno c'è mai riuscito, ha provveduto a tenersi ben stretto il segreto,che ovviamente gli avrebbe garantito prosperità eterna.La cosa che più mi ha lasciato di stucco è la cosiddetta teoria del terzo,che più o meno recita così: in un ciclo di 37 lanci di pallina (tanti quantii numeri della roulette, compreso lo zero), un terzo dei numeri non esce,mentre tra gli altri ovviamente ci sono quelli che vengono fuori più volte.Pare che sia verificabile, ma non ci metteri la mano sul fuoco. Io restodell'idea che i numeri della roulette non hanno memoria e al giro seguentesi riparte sempre con le stesse probabilità. Ma su quel forum non vado certoa scriverlo, sennò mi mangiano vivo…Stefano Budriesi

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