Gli investimenti suggeriti sui titoli bancari non quotati continuano ad offrire soddisfazioni. Tale situazione si scontra con le perdite che altre gestioni sopportano sui titoli azionari quotati e confermano la bonta' della nostra scelta.
Una scelta che ha già permesso due anni fa di triplicare i soldi investiti in Banca dell 'Umbria e Cassa di Risparmio di Pisa e che ha fatto lievitare consistentemente il valore di portafoglio degli impieghi in Veneto Banca, Banca delle Marche,Banca di Piacenza e della new-entry Popolare Puglia e Basilicata(inserita solo l 'anno scorso).
La scorsa settimana Banca delle Marche è nuovamente ritornata a euro 1,30 spinta -come da voci-dall 'asta tra IMI S.Paolo e Unicredito per impossessarsi del pacchetto di azioni detenute dalla stessa banca ( in quanto ritirate a suo tempo da Banca Intesa) poste in vendita da Banca Marche che permetterebbe al vincitore di partire in pole position al momento della vendita della banca.
Novità estremamente positive anche da Banca Popolare Puglia e Basilicata le cui azioni,acquistabili l 'anno scorso attorno a Lit. 11.500-12.500 sono ora negoziate all 'interno della stessa banca,sotto il controllo della Consob, mediante asta. Tale asta avviene all 'interno dei seguenti prezzi : euro 7,57-euro 8.08. Le proposte di acquisto e vendita delle azioni sociali possono essere immesse solo rispettando questi parametri. Si tratta di un prezzo superiore del 20%-25% mediamente rispetto al prezzo di carico dei titoli potenzialmente acquistabili un anno fa. A questa implicita rivalutazione deve inoltre sommarsi il consistente dividendo (circa il 5%) staccato in aprile.
Nessuna preoccupazioni,guadagni piu' che soddisfacenti.Il mondo delle banche non quotate continua ad offrire splendide soddisfazioni. Speriamo che la voce non si sparga e che solo il lombard report operi su questo settore del mercato.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)