Riprendendo il discorso della scorsa settimana, come tutti oramai hanno assorbito (compreso i mercati) Greenspan ha deciso per un taglio di mezzo punto. La FED, visto il già basso livello dei tassi, ha sostanzialmente fatto una manovra corretta al fine di poter dare un qualche effettivo stimolo all’economia, ma, come affermavo, questo induce una riduzione sulla sua capacità di manovra nel caso in cui la fiducia e gli investimenti non dovessero riprendersi. Al momento non c’è ancora sentore che gli Stati Uniti siano sulla via della redenzione e tale mancanza di sicurezza, aggravata a mio avviso dall’atto della FED e della BCE, si è al momento ripercossa su gli indici che stanno continuando a congestionare senza al momento alcuna prospettiva di miglioramento. E’ doveroso sottolineare come il ribasso sia però partito con l’azione “terroristica” di Duisenberg, il quale ha mantenuto per l’ennesima volto invariati i tassi dell’area EURO, quando invece l’opportunità per ridurli era propizia. Visto l’esaurirsi del ruolo della FED, proprio la BCE sarà in futuro uno dei più importanti market movers del mercato in caso di economia stagnante e, quindi, le sue parole meritano una maggiore attenzione ora che non in passato. La situazione rimane quindi incerta: accanto ad un mercato ancora inserito in un trend di lungo negativo, si affianca una assoluta mancanza di leadership settoriale e di singole azioni e i volumi non fanno trasparire nulla.
In questo scenario che richiede prudenza per chi investe nel medio termine, non scappa d’occhio il notevole balzo di Bonifiche Ferraresi che esce da un lungo periodo di congestione e Ima, la quale buca con violenza 12,50 andando a chiudere sui 13,20. Riguardo la prima, la seduta a venire è molto interessante per vedere l’effettiva capacità di tenuta dei massimi, la quale sarebbe inficiata da una chiusura sotto 11,00, e la possibilità di individuare un trailing stop migliore. La seconda presenta una situazione più delicata per la quale non bisogna assolutamente esitare di chiudere le eventuali posizioni aperte nel caso di difficoltà nella rottura di 14,00, per poi rientrare sull’eventuale ed effettivo breakout successivo. Merloni ha fornito il pull-back per il rientro che si paventava nel precedente report, il superamento di 11,70 sarebbe l’occasione propizia anche se l’alta volatilità presente sul titolo deve far rimanere in guardia dalla possibile presenza di false rotture. Per quanto riguarda Interbanca sono ancora in attesa di avere segnali più chiari in quanto il superamento di 17,10 senza forza e con un elevato ipercomprato non mi convince sulla bontà del movimento. Infine, attenzione su Air Dolomiti la quale dopo il breakout al ribasso chiude a 15,70: per chi non avesse preso profitto su tale rottura è preferibile attendere una chiusura sotto tale livello.
Ricordo che in una situazione di incertezza come quella attuale, la preservazione del capitale e la gestione del rischio è fondamentale e deve essere posta sopra ogni obbiettivo al fine di sfruttare il futuro mercato toro con più capitale possibile.
Forza Relativa Percentile:
Al prossimo report.
Grafici elaborati su dati www.clubdiborsa.com