Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Ancora sui PAC


 

luca,è possibile sapere qualkosa di + riguardo agli studi da te citati circa l'inutilità dei pac?

Si tratta di studi universitari statistici , li puoi trovare su Futures Market Review ma anche talvolta su altre riviste meno teoriche e più pratiche . L'ultimo ricordo di averlo letto circa un anno fa su Barrons.

La conclusione è sempre che i PAC a fine periodo tendono a non coprire nemmeno il costo dell'inflazione.

secondo me nell'esempio da te riportato,è evidente ke il pac non funzioma,perkè era da liquidare in zona massimi…es:se io acquisto a 0,poi acquisto a 10,ed ora siamo a 5,è ovvio ke non guadagno,ma se vendo quando siamo sopra a 5….nel tuo esempio sul mibtel si sarebbe potuto prendere profitto sui massimi del 2000..

concordo con te su questo, ma allora siamo nell'ottica del trading. Quando sottoscrive un pac il risparmiatore medio se ne "dimentica" e mai si sognerà di usare un timing di uscita. Inoltre nel mio esempio devi calcolare anche un 2% di costo annuo di gestione ed anche che è proprio nel 2000 che è stato fatto entrare il pubblico…

Da ultimo molti risparmiatori sono stati fatti entrare su PAC su quote di SICAV dove la commissione la paghi di botto all'inizio e non ti viene rimborsata. Puoi terminare il tuo PAC e / o sospenderlo ma le commissioni (3-5%) non ti torneranno mai indietro. Ergo sei dissuaso dal disinvestire. es. 60 rate di 1000 euro l'una , ti possono partire all'inizio anche 3000 euro di commissioni.

poi 1 altra domanda:secondo me il pac va bene per smorzare le oscillazioni quando si entra sui minimi…per dire,1 piano di accumulo sul nikkei partito l'anno scorso(sui minimi quindi)non deve proseguire fino a 40.000 di nikkei,ma a seconda di quanto 1 ci vuole mettere e del suo obiettivo lo si ferma prima…

anche su questo concordo con te però devi avere anche uno stop loss altrimenti potresti pensare ad un risparmiatore che con il nikkei sceso da 30000 a 18000 decide di iniziare un pac ed ora si trova sotto del 50%. Idem sulla tecnologìa se uno avesse iniziato con il nasdaq a 2500 già dimezzato rispetto a 5000 e già in odore di buy opportunity lo scorso anno. forse a 2500 ci tornerà ma intanto il tempo è un costo (2,55 il risk free rate come opportunità persa)  , la gestione è un costo (2% annuo) , l'inflazione è un costo ( 2,5% annuo).

capisco ke io parlo guardando il mibtel a posteriori,e il difficile è farlo "real time"(niente inpedisce ke io fermo il mio ipotetico pac a 12.000 di nikkei convinto ke oramai sale e questo ripiombi giù…)ma questo è 1 altro argomento(timing)ke in sè non preclude l'utilità dei pac…oppure è proprio questo il problema dei pac,cioè ke non si riesce a centrare le aree di max e min?

ecco il problema è proprio questo, meglio una gestione dinamica del portafoglio con entrate ed uscite secche. Un semplice macd sul comit settimanale avrebbe fatto meglio quantomeno perché avrebbe tenuto fuori il risparmiatore per diversi mesi nel 2000 e nel 2001 , ed in PcT avrebbe recuperat o un 2,5% + un mancato costo del 2% di costi di gestione che non vede in modo evidente.

Ben lieto di continuare il confronto anche a Bologna con opinioni anche di altri lettori e di promotori .

 

Articolo di Sandro Mancini.
L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
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