Settimana interlocutoria quella appena trascorsa, con l'indice FTSEMIB che ha oscillato molto (+5.6% tra il min e il max), ma alla fine ha segnato soltanto un +0.8% rispetto alla settimana precedente fermandosi a 13154, ma cio' basta per confermare lo scenario ribassista in corso negli ultimi 2 mesi. Infatti le ultime 5 barre daily non hanno fatto altro che riempire gli spazi al di sotto della linea ribassista di medio termine che scende dal massimo del 19 marzo. Inoltre, per la prima volta, una barra daily, quella di lunedi' 21, anche se giustificata dallo stacco dei dividendi di ben 23 titoli del paniere FTSEMIB che ha pesato per circa 1.8%, e' rimasta sempre sotto quota 13100 (minimo storico del 23 settembre scorso) e questo non ci sembra un gran segnale. Le prime avvisaglie di una inversione del trend si potranno vedere con il superamento di quota 13500 e a seguire di quota 14100 che, tutto sommato, non sarebbe neanche una possibilita' cosi' remota visto che ormai il FTSEMIB ha gia' perso il 23% dal 19 marzo scorso. Viceversa la rottura del minimo storico in area 12300 del marzo 2009, prospetterebbe uno scenario desolante con una discesa alquanto pesante, possibile fino a valori sotto 10.000!! Chiaro che quest'ultimo scenario avrebbe bisogno anche di un periodo di tempo adeguato per verificarsi e soprattutto dovrebbe essere scatenato e accompagnato da notizie ancora peggiori relative all'eurozona: in primis la fuoriuscita della Grecia dalla moneta unica (e lo scopriremo con le consultazioni elettorali del 17 giugno). Il principale termometro della situazione rimane anche il valore dello spread BTP/BUND che anche nell`ultima settimana si e' mantenuto al di sopra di quota 430. Un elemento, invece, che potrebbe arrestare la speculazione sulla disgregazione europea sarebbe la possibile emissione di eurobond, a cui sembra ormai opporsi solo la Germania: su questa possibilita' il nostro presidente Monti sembra essere sempre piu' ottimista. In un quadro ancora cosi' fosco cerchiamo di mantenere i nervi saldi perche' i cambi di direzione sono repentini e la volatilita' resta elevata. Noi continueremo ad operare comunque con stop stretti e cercheremo di mettere in sicurezza (al pareggio) appena possibile eventuali trade.
POPOLARE DI MILANO, ancora laterale. Quota 0.32 regge ancora e pertanto non scatta lo short impostato sotto tale livello. Il titolo continua la sua congestione di medio periodo e quindi teniamo ancora valida la condizione.
FIAT, grande scatto all'insu'! Volevamo andare short nel caso in cui il titolo fosse sceso sotto quota 3.25, invece ha virato con grande forza verso l'alto. Quindi nulla di fatto ma, vista l`ultima candela, sembrerebbe avere gia' esaurito l`energia e quindi proveremo lo short con la rottura di quota 4 euro.
A2A: un long col fiato corto. La rottura di quota 0.555 ci ha fatto entrare in acquisto sul titolo e il fatto di vederlo salire bene ci ha indotto ad impostare un ambizioso take profit a quota 0.592. Ma di questi tempi essere troppo ambiziosi non paga: l'oscillazione elevata ci ha chiuso il trade poco sopra il pareggio. Il titolo resta ben impostato ma purtroppo ormai siamo fuori.
IMPREGILO: per un solo tick Entrati long sopra quota 3 euro, non ci becca il take profit a 3.2 per un solo tick ed anche qui poi la volatilita' ci chiude la posizione in pareggio Beh, che dire: certo non fa piacere ma bisogna accettare anche questo!!
FERRAGAMO resta rialzista e ben impostato. Si e' soltanto avvicinato alla rialzista che lo accompagna da inizio anno e il trend resta buono; proveremo percio' un buy sopra 17 auspicando una ripartenza decisa al rialzo.
STM: prove d`inversione? Prima settimana positiva per il titolo che, dai massimi di fine marzo, aveva conosciuto solo settimane negative. Qualora si confermasse l`uncino delle ultime due sedute, proveremo un acquisto sopra 4.2 confidando nella continuazione del recupero.