ma cos'è questa crisi?


Passate una giornata a Venezia. Non dico un fine settimana,dove migliaia di turisti sono notoriamente presenti. Prendete un giorno a scelta in settimana. Come ieri. Torme di turismi scorazzano per il centro. Non ci si riesce a muovere.Si fermano a fotografare tutto. Usano vaporetti,alberghi. Mangiano nei notoriamente cari ristoranti. Il Teatro La Fenice era pienissimo. Un solo neo: non erano italiani (a parte le scolaresche) ma stranieri. Una valanga di cinesi, giapponesi, russi.Tutti pronti ad acquistare il ricordino o-come nel caso delle persone piu' ricche a riempire le boutique piu' note. In Italia Prada & C costano meno che in Cina o in Giappone.
Che lezione per il nostro asfittico commercio. Forse non tutti i negozianti o gli alberghi erano zeppi,ma per essere in maggio e' tutto grasso che cola. La mostra di Klimt con coda, ed una fila interminabile davanti a San Marco. Code anche nelle isole minori, le spettacolose Burano, Torcello etc.
Che lezione per il governo ! Lanciate il turismo. Chiedete tassativamente ai sindaci delle citta' d'arte di presentare sempre mostre, programmi operistici, negozi aperti e musei aperti. E di pubblicizzarli su Internet in un modo favoloso.
L'Italia era la meta principale dei turisti stranieri negli anni '60. Abbiamo perso una valanga di posizioni. Passate in Francia e troverete, al contrario delle regioni confinanti, una valanga di servizi a disposizione. Barche con skipper, gite con battelli etc etc. Noi ci crogioliamo ancora con il pesto come fonte principale di attrazione.
Anzi tassiamo i turisti con la tassa di soggiorno, come fossero polli da spennare.
Bisogna sfruttare questi momenti. I tedeschi puntano sull'Italia. Non hanno più la Grecia come meta di riferimento….Non perdiamo questa bella occasione. Ci vogliono educazione, servizi, proposte e sorrisi. Cerchiamo di guadagnare il tempo perduto. Questa estate si potrebbero creare centinaia di migliaia di posti di lavoro se riusciamo a sfruttare le potenzialità del nostro settore turistico.
Non chiudiamo i musei, non abbandoniamo Pompei. Abbiamo la maggioranza relativa delle espressioni artistiche mondiali. Cerchiamo di valorizzarle. Un esercito di turisti, con la sua valuta, è alla nostra portata. Non perdiamo l'occasione!.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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