Voglia di Primavera


Voglia di Primavera

 

 

            Qui nella pianura Padana a Ovest dell'Italia, in quella zona piana e piena di risaie circondata dalle montagne su tre dei suoi quattro lati dove vivo da sempre, si sta vivendo uno degli inverni più rigidi che memoria ricordi. Il freddo è arrivato presto, e ha stretto subito i suoi morsi. Delle nevicate abbiamo perso il conto, e quando non nevica e non piove, c'è la nebbia e fa sempre un freddo umido che ti stritola le ossa. Di norma a metà febbraio si annusa l'odore della Primavera, ma oggi se guardo fuori dalla mia finestra, oltre ai monitor dei computer, vedo solo un clima grigio e molto pesante per l'umore. Io sono tipo che non ha paura del freddo, ci mancherebbe avendo passato almeno un terzo dell'esistenza in montagna e in quota, ma stare a -20 nella neve ha un senso, a 1 grado nell'umido e vedendo poco più in là del proprio naso, ne ha molto meno.

            E' per questo motivo che il desiderio del tepore del sole è quello che più riempie in questi giorni i discorsi cittadini. Il ritorno dei colori, non solo del verde e dell'azzurro, ma di tutti è fortissimo nelle sensazioni di un carattere così dipendente dal meteo come è il mio. Ricordo spessissimo una celeberrima poesia di Montale, mia passione adolescenziale, che in un verso diceva ?ci si mostrano i gialli dei limoni?, che mi da fortissimo il senso del tepore del sole di marzo.

            Ma questo clima triste e noioso sembra essere anche tornato costantemente nelle nostre Borse, di nuovo preda dell'abulia e della noia. Inizio febbraio aveva portato qualche movimento degno di tale nome, ma subito si è ripiombati nella totale mancanza di idee e direzione. Ormai si sta fermi se non ci sono notizie, e si sta fermi se ci sono (leggi Grecia) in quanto si attende che si abbiano nuove notizie. C'è poco da rallegrarsi.

            La Primavera borsistica è sempre stato uno dei due momenti più attesi da me e da chi segue le stagionalità per prendere decisioni importanti per le proprie mosse di fondo. Ottobre e marzo, i due mesi chiave, non so quante volte ormai l'ho detto e scritto. E forse è ormai talmente dominio comune che non succede più nulla. Il setup di Autunno è stato assolutamente trascurato dai mercati, proprio come se fosse la povera idea di un vecchio trader padano mezzo rimbambito dai troppi anni di osservazione, e la paura che anche quello di marzo passi nell'indifferenza assoluta è molto presente. Ma per il gioco piacevole della previsione, per non guardare il cielo grigio e per far passare queste eterne giornate, proviamo ancora una volta a creare tre scenari per marzo, sperando che il mercato ritrovi le sue memorie e si possa assistere a qualcosa di interessante.

            Ora, sebbene le previsioni dei più siano per un imminente crollo dei prezzi azionari a dir poco epocale, penso sia bene ricordarsi di quella che è la realtà visiva dei grafici: il mercato sta ancora vivendo una situazione rialzista. Il minimo del marzo 2009 (ah…bei tempi!) ha sostenuto una fase di ripresa dei prezzi durata circa un anno e che vede una struttura di base a testa e spalle rialzista con target ancora per nulla raggiunto. La figura 1, che mostra il Dax, credo sia molto eloquente.

 

 

 

Fig.1: Dax futures daily degli ultimi 4 anni

 

            In una struttura simile del mercato, non ascoltando come sempre le notizie che arrivano di continuo, ma usando la sola osservazione grafica, come sempre ho fatto, lo scenario più probabile per il setup di marzo sarebbe la formazione di un minimo, magari di completamento del pullback sulla neckline indicata nella solita figura 1, per poi generare una nuova onda di rialzo dei prezzi che andasse finalmente a completare il target del già nominato T&S.

 

            La seconda ipotesi, di certo più in accordo con quanto si legge in giro in quanto a futura debolezza dei prezzi, vedrebbe la formazione di un massimo in marzo dei prezzi. Tale ipotesi non è assolutamente da scartare, in quanto il range in cui essi si muovono ormai da sei mesi è talmente ridotto che basterebbe ben poca direzione rialzista a riportarsi sopra i precedenti massimi di gennaio. In questo contesto ipotetico dobbiamo però forzatamente annoverare anche uno scenario di massimo inferiore al precedente di gennaio, ma che configuri comunque un punto di ?appoggio? dal quale iniziare le vendite. Non amo questo tipo di struttura grafica, ma la logica mi dice che in una fase di sei mesi orizzontali (congestione dei prezzi) non si può escludere un massimo non assoluto ma relativo. Inoltre, come si nota nella figura 2 (sempre del Dax per ordine logico) si potrebbe configurare anche un secondo testa e spalle, questa volta al ribasso.

 

 

Fig.2: Dax futures daily degli ultimi 4 anni, con scenario ipotetico futuro.

 

            La terza, odiosa, ipotesi è che semplicemente marzo decreti una continuazione della congestione. Siamo stretti in una morsa sul Dax di soli 700 punti di range, poco più del 10%, da oltre sei mesi, e se ci guardiamo attorno la situazione è molto simile, si chiami mercato domestico (FTSE/Mib) o mercato guida (S&P500). Del diman non c'è certezza si scriveva un tempo, quindi nulla vieta che si rimanga in range per anni, ma di certo in questa situazione i mercati finanziari andrebbero a morire di asfissia, quindi non possiamo che sperare che questa ipotesi non si avveri. Anche perché altrimenti ai trader impostati come il sottoscritto rimarrebbe ben poco da mordere e ci sarebbe veramente da pensare di rimettersi sul mercato del lavoro…

 

 

A presto.

 

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