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Veneto Banca macina utili


Veneto Banca rappresenta il fiore all'occhiello tra i non-quotati  del lombardreport.com. La banca,inserita da sette anni nel portafoglio dei titoli non quotati, ha visto infatti crescere del 50% il valore delle azioni in questo periodo  mentre i soci,oltre a tale plusvalenza ed ai dividendi ,hanno sottoscritto due prestiti convertibili con conseguenti ulteriori guadagni.

Nonostante queste performance la quotazione del titolo,controllato dallo stesso istituto che ne centellina l'emissione , risulta solo lievemente superiore al valore patrimoniale.

Il dividendo per l'esercizio  2004 sara' di 0,55 euro.

La  prossima fissazione del prezzo delle azioni avverra' tra pochi giorni.

L'esercizio 2004 si è chiuso con un utile consolidato aumentato a 55.352 migliaia  di euro( +36,2). L'utile sarebbe stato ancora superiore se Veneto Banca  avesse imputato alla voce utile d'esercizio la plusvalenza di 33 milioni di euro derivata dalla cessione dell'80% di Claris Vita alla austriaca UNIQA. I vertici aziendali hanno invece girato tale posta al Fondo Rischi Bancari Generali.

Il gruppo( Veneto Banca, Banca Meridiana, Banca Italo-Romena,Banca di Bergamo) si è arricchito con l'acquisizione di Banca del Garda dal Credem

Inoltre nel 2004 si è provveduto alla conversione anticipata dei prestiti obbligazionari convertibili ancora in circolazione. Probabilmente una nuova emissione convertibile sara' effettuata tra qualche mese.

L'incremento del patrimonio del gruppo Veneto Banca è  consistente. Il patrimonio netto comprensivo delle passivita'  subordinate è cresciuto dal 2000 al 2004 da 379 a 844 milioni di euro, la raccolta diretta da 1.778 a 5.234 milioni, l'indiretta da 2.336 a 4.103 milioni, gli impieghi da 2.000 a 5.207 milioni.

Il rapporto sofferenze/impieghi è tra i piu' bassi delle  banche europee:  dall '1,6% del 2000 è sceso  all'attuale 0,7%

L'utile per l'esercizio 2004  a livello consolidato è pari a 55.352 migliaia di euro mentre la capogruppo denuncia un risultato positivo di 45.658-

Con queste premesse si comprende la difficolta' di acquistare  i titoli. I soci non vogliono infatti  vendere azioni che quotano soltanto poco sopra il valore patrimoniale palese.Attendono con interesse la probabile prossima emissione di obbligazioni convertibili per valutare  se  incrementare l'investimento.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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