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Uno dei due warrant dispersi sta per essere quotato...


Dopo 8 lunghi mesi, e a soli 3 dalla scadenza (e questa è la cosa più vergognosa!!!!), Borsa Italiana ha dato ieri il via libera alla quotazione del warrant di Reti Bancarie (anche Borsa Italiana ha le sue colpe in quanto si è presa tutti i 60 giorni di tempo che aveva ………visto che la domanda di quotazione della società è datata 30.12.05)

Dietro a questi ritardi sembra che ci sia comunque un fine che non sono ancora riuscito a capire e che forse si capirà solo vedendo il comportamento del warrant i primi giorni di quotazione……… ritardare la quotazione di un warrant che ha soli tre mesi di vita residua significa voler tenere basse le quotazioni, magari facendoli scadere a zero………la Pop.Lodi ne ha ben il 70% e se ha questo interesse potrebbe significare solo due cose: o li vuole fare scadere a zero mantenendo l'azione al di sotto dei 40 euro per poi comprare le minorities (tra cui Reti Bancarie il cui valore di libro è sui 40 euro) senza dover strapagare anche i warrant………………oppure nei prossimi giorni approfitta delle basse quotazioni del warrant (circa 0,50 euro) per comprarli sul mercato prima di comprare le azioni stesse, perchè se le azioni si cominciassero a muovere davvero superando i 40 euro i warrant raddoppierebbero subito di valore.

Che dire?    bella scommessa !   e soprattutto, pur in mancanza dei furbetti del quartierino, mi sembra ancora una volta di giocare una partita (io ho già i warrant da luglio scorso) in cui io subisco progetti già decisi da altri

A questo punto io mi accontento di portare a casa i miei denari , magari con una piccola plusvalenza (anche se non è ancora detta l'ultima parola), ma in questi sei mesi di non quotazione avrei potuto più di una volta portare a casa performance del 100% o 200%, solo il 28 febbraio con il titolo a 39 euro il warrant poteva valere 1 euro (3 volte il mio prezzo)

Se la società fosse seria e veramente avesse avuto dei problemi a quotare il warrant (non a lei imputabili) , basterebbe una decisione del c.d.a. per prorogarne la scadenza di almeno sei mesi (il warrant a questo punto triplicherebbe di valore).

Per maggiori chiarimenti allego il capitolo del mio libro che spiega i dettagli tecnici di questo warrant

AUMENTO DI CAPITALE RETI BANCARIE 2005

 

Caratteristiche dell'offerta: vengono offerti dei warrant nel rapporto di 50 warrant con scadenza 30.6.2006, ogni 48 azioni possedute al prezzo ?irrisorio? di 0,03 euro.

Ogni warrant dà diritto al possessore di comprare una nuova azione Reti Bancarie Holding alla media dei prezzi degli ultimi 6 mesi maggiorata del 15 %.

 

Periodo di offerta: i diritti d'opzione dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, dal 27 giugno 2005 al 15 luglio 2005 compresi.

La negoziazione dei diritti in borsa avverrà dal giorno 27 giugno 2005 al giorno 8 luglio 2005 compresi.

 

Consorzio di garanzia: non ha senso in questo caso parlare di consorzio di garanzia, così come non ha senso parlare di destinazione dei fondi raccolti, essendo l'esborso richiesto al mercato decisamente basso.

 

Altre notizie : le modalità di questo aumento sono state pensate sicuramente in funzione dei cambiamenti che sarebbero da lì a poco intervenuti nel capitale della società, qualora l'Opas su Antonveneta fosse stata conclusa con successo.

Ricordiamo che in agosto di quell'anno si sarebbe dovuto dar corso all'Opas su Antonveneta: l'offerta prevedeva un pagamento misto tra contanti e titoli.

Ogni azione Antonveneta è valorizzata 27.50 euro e doveva essere pagata con:

- 0,5 azioni Banca Popolare Italiana contabilizzate ad un valore unitario di 9,20 euro;

- 0,4 azioni Reti Bancarie Holding contabilizzate ad un valore di 45 euro;

- 4,9 euro in contanti.

Il prezzo di Banca Popolare Italiana e Reti Bancarie Holding è decisamente inferiore al valore di contabilizzazione e l'offerente ha previsto un conguaglio in contanti nel caso in cui il prezzo di mercato dei titoli continui ad essere inferiore.

Come prezzo di riferimento sarebbe stato preso in considerazione la media dal 2 al 16 agosto.

Era normale dunque aspettarsi che l'azione Reti Bancarie Holding (più facilmente manovrabile) potesse avvicinarsi al prezzo di 45 euro in quel periodo, con indubbi benefici sul prezzo del warrant.

Le finalità per cui penso sia stato studiato questo aumento penso siano per dare in mano alla Popolare Italiana la possibilità di mantenere un'opzione su un quantitativo di azioni Reti Bancarie Holding che non le facessero diluire troppo la propria partecipazione qualora l'Opas su Antonveneta si fosse chiusa con successo.

La mia operatività: in questo caso sposai da subito la visione rialzista, anche perché non aveva senso che il diritto potesse valere così poco (0,200), in quanto il warrant a questi prezzi del diritto sarebbe costato solo 0,230 euro (praticamente lo 0,5% dello strike, che, anche se variabile era all'incirca pari a 45 euro).

Secondo i miei conti doveva valere almeno l' 1%  (da 0,40 in su), ma, ipotizzando una quotazione di Reti Bancarie che da lì a poco poteva assumere valori vicini allo strike (45 euro) il warrant sarebbe potuto valere dopo pochi giorni dalla sua ammissione alle quotazioni anche più di 2 euro!

Fu così che consigliai l'operazione ad amici e parenti, ma non la speculazione pura e semplice sul diritto, bensì l'acquisto del diritto e la successiva sottoscrizione.

Avendo comprato i diritti in area 0,25 ? 0,35 negli ultimi giorni di quotazioni rinunciai anche a guadagni cospicui (0,40 toccato l'ultimo girono) pur di sottoscrivere l'aumento.

E le cose andavano proprio per il verso giusto se pensate che a fine luglio il primo giorno di trattazione dell'inoptato il diritto fu scambiato a quasi 1 euro !!

Ma quel giorno era già partita l'Opas della Popolare Italiana sulla Banca Antonveneta e guarda caso le azioni di Reti Bancarie erano già sopra i 40 euro !

Peccato che poi scoppiò lo scandalo, l'Opas saltò, saltarono i vertici della Popolare Italiana, furono avviate indagini anche di natura penale e fatta pulizia sui bilanci che non erano proprio trasparenti.

La beffa fù che la società non chiese l'ammissione alla quotazione del warrant (nel prospetto è garantita entro il 31.12.2005) e a tutt'oggi mi trovo in mano ancora dei warrant invendibili con un valore dell'azione sceso sino a un minimo di 30 euro e una scadenza del warrant sempre più vicina (in questi casi il time decay già ha eroso un bel 30% del valore); per assurdo ho continuato a sperare che l'azione scendesse così da abbassare di parecchio la media degli ultimi sei mesi e di conseguenza lo strike price del mio warrant: più scendeva l'azione adesso che non potevo vendere e più sarebbe stato facile assistere ad un veloce rimbalzo successivamente.

Nonostante tutto infatti penso ancora che basti un rimbalzo del 5-6 % delle quotazioni del sottostante per poter realizzare quanto meno la cifra spesa per i warrant.

Addirittura più la società tarda a richiedere la quotazione e più è probabile che ne cambi il regolamento, spostando la scadenza di uno o due anni: ed allora sì che tornerei a fare l'affare, perché a quel punto una quotazione di 1 euro ci sta tutta (e significherebbe triplicare l'investimento).

Anche lo stesso azionista di maggioranza (Banca Popolare Italiana), una volta fallita l'Opas Antonveneta, non ha più alcun interesse a possedere questi warrant, addirittura più volte ha dichiarato di voler scendere nel capitale RBH, ma sicuramente non ha alcun interesse a vendere a prezzi irrisori, per cui tutti sono interessati a posticipare la scadenza del warrant.

Quando uscirà il libro probabilmente non avremo ancora la quotazione del warrant ma la cosa si risolverà da lì a poco e potrà essere l'ennesima occasione di grandi affari offerta da questo titolo: l'ideale sarebbe quotare il warrant entro l'anno e cambiarne il regolamento successivamente; in questo caso si potrebbe entrare long a prezzi stracciati e realizzare ancora una volta performance da capogiro.

 

 

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