Quando il collega giornalista della Gazzetta di Modena mi aveva chiesto se volevo prendere parte come giurato alla ?5 gara dei salami Gallo Azzurro? pensavo che scherzasse. Ed invece quando mi sono presentato al ristorante Gallo Azzurro di Sassuolo (Modena) ho trovato 50 persone assiepate dentro la piccola sala e ansiose del verdetto della giuria su 19 salami allineati su un tavolo con tanto di cartellini identificativi ma anonimi. La giuria non poteva essere così influenzata dal nome del produttore del salame prima dell'assaggio. Non pensavo che potesse esistere al mondo una ?salamata? come quella, fatta a scopi benefici e che ha raccolto 600 euro, ma che rimane sempre quantomeno un evento un po' particolare.
I concorrenti spiccavano per delle pance che a confronto la mia è un bluff. Alcuni con il loro physique du rôle comunicavano subito il loro stile alimentare del soggetto e il concorrente che stava meglio di salute aveva 300 di trigliceridi o 400 di glicemia. E se ne vantava pure. Non mi sarei mai immaginato che tanti nell'Emilia del 2006 ancora confezionassero salami artigianalmente con una passione che quella della Ferrari è niente. Ho visto tagliare il salame, anzi vivisezionarlo, annusarlo, tastarlo, auscultarlo, soppesarlo, assaggiarlo con una voluttà indicibile. I componenti della giuria sapevano distinguere le muffe, come era stato legato, il budello, l'odore, il sapore, la compostezza. Insomma una sinfonia di sapori, odori, tatto, vista.. Io ho fatto quello che ho potuto, come giurato, spesso confesso di essermi adeguato al responso di quelli che sembravano più dotti, altre volte ho cercato di fare umilmente di testa mia. Alla proclamazione della classifica finale cori da stadio, canti e ovviamente contestazioni brandendo nell'aria salami che sembravano bastoni. Per fortuna non ci sono stati tumulti in sala e qualche concorrente nella parte bassa della classifica ha solo rumoreggiato senza passare alle vie di fatto. E per fortuna, perché i salamai hanno mani grosse come badili.
Capannelli di concorrenti hanno continuato a discutere anche dopo la chiusura del ristorante nel piazzale dello stesso. Un salamaio ha contestato i miei giudizi (confesso che su alcuni punti aveva ragione lui ma la ragione non ho potuto dargliela, è comprensibile, un giurato non può sbagliare) e per farmi capire gentilmente che di salami non capisco un accidenti, lui che nella vita fa il contadino da 60 anni, mi ha chiesto cosa faccessi io nella vita. Che dirgli ? Gli ho risposto che organizzo gare di Borsa invece che di salami. Lui allora ha chiosato chiedendosi se ci fossero delle persone così stupide che partecipano ad una competizione di Borsa, tra l'altro con il rischio, ha detto astutamente il villano, di perderci anche dei soldi. E come dargli torto ?