Un lettore chiede di fare il punto della situazione sul Dax30 e vorrebbe sapere
un giudizio sul sistema M1R . A vantaggio di tutti rispondo pubblicamente.
Quella che segue è la detailed equity curve del trading system da maggio 2005
ad oggi.
Ho evidenziato sul grafico le due pause nella crescita dell'equity curve. Il
drawdown attuale è irrisorio se paragonato a quello massimo storico e quindi
allo stato attuale per la statistica non è assolutamente preoccupante. Quindi il
trading system in se' sta attraversando una fase di stallo normale per un
sistema trend follower.
Il problema per i lettori della rubrica può essere caso mai un altro, ossia il
fatto che questa fase di stallo di M1 segue l'annata non entusiasmante del
trading system ?Dynamic? che è stata al di sotto delle attese.
La preoccupazione del lettore è comunque comprensibile, ma per assorbire i
drawdown non solo tecnicamente ma anche psicologicamente, occorre ricordare
che bisogna ragionare in ottica multimarket.
Chi ha la possibilità di fare trading su un solo derivato a mio modo di vedere
(ma è l'opinione di un trader che tutto sommato ha una bassa propensione al
rischio…) non dovrebbe fare trading sui futures.
Nel corso degli anni questa rubrica è cresciuta in termini di contenuto nella
consapevolezza che un solo trading system non basta per avere un'equity curve
regolare in ogni condizione di mercato ma ne occorrono molti di più anche di
quelli attuali. Purtroppo non possono essere inseriti in una rubrica dieci o più
trading system che sarebbero ingestibili per il lettore ed anche per chi si deve
occupare dell'assistenza ai clienti. Anche così credo che la rubriche Lombard in
generale mantengano un'importante valenza didattica e consentano agli utenti
di differenziare il proprio trading.
Tanto per fare un esempio concreto qualcuno avrà forse letto in un editoriale
del direttore che esiste un conto pilota su cui girano decine di sistemi. Il report
aggiornato a fine 2005, da un confronto fatto con dati raccolti da Barclays ed
altri siti, dice che il risultato (comprensivo di slippage, commissioni, errori,
ecc…) avrebbe consentito di battere i migliori hedge fund europei e managed
futures account. Nonostante i dati confermino la bontà delle strategie
impiegate e nonostante una buona diversificazione, l'equity da novembre è in
drawdown (è in corso di recupero ma comunque ancora al di sotto del picco
precedente). Il tutto a causa del drawdown di uno dei sistemi intraday sul
Bund, compensata solo parzialmente dagli altri sistemi perché i daily hanno
operato poco mentre sull'intraday si è palesata una sottopesatura dell'euro
dollaro.
Non tutti i sistemi a disposizione erano però stati messi a mercato con soldi
perché l'impiego di più sistemi con logiche operative diverse e molti mercati,
comporta però oneri notevoli in termini di numero di ordini da seguire. Ecco il
mio interesse per studiare forme di automatizzazione affidabili al 100% del
trading allo scopo di poter aumentare frequenza e numero dei segnali senza
impazzire o rischiare di commettere errori. Nel corso degli anni ho visto molti
trader sistematici che facevano trading solo su un mercato finire ad Hamburger
Hill o prendersi delle pause di riflessione più o meno lunghe, per primi quelli
che costruivano sistemi di trading solo su una curva (emblematico l'esempio di
chi faceva sistemi di trading solo su Stm o solo sul Fib). Intendiamoci può
andare tutto molto bene ed a lungo, ma nell'eventualità capitasse un
drawdown come quello storico continuare a seguire il sistema (soprattutto
perché si entra in crisi psicologicamente) diventa difficile.
Meno mercati si tradano (specialmente sui futures) e più rischi si corrono. È
inevitabile a causa della mutevolezza delle serie storiche (più accentuata sulle
azioni) e della scarsa affidabilità statistica della voce drawdown (per la cui
determinazione occorrerebbe una simulazione Montecarlo (ho trattato
l'argomento nel mio ultimo libro e se i lettori lo riterranno interessante tornerò
presto sopra l'argomento).
Indirizzate i quesiti all'indirizzo: malverti@alice.it