Io sono più propenso a comprare gli indici azionari che a venderli. Domani potremmo avere un buy controtrend e mi permetterò di consigliarlo ai lettori aggiungendo che è da fare in modiche proporzioni (2 SPMIB40 MINI scritto in maiuscolo) e non sicuramente di più. I trade controtrend sono terribili da sopportare psicologicamente perché c'è solo lo stop loss a salvarci. Comprare il coltello che cade non è per tutti.
La crisi è arrivata in Europa: ieri mi hanno chiamato due volte dalla Germania ed una dal Regno Unito per chiedermi di Unicredit. Beppe Scienza commenta su Borsa & Finanza: ?Se c'è una banca che deve saltare questa non è sicuramente Intesa?. Tradotto in linguaggio meno aulico se non salta Intesa allora salta Unicredit ? Sono troppo cattivo ? Non so, di porcate con i derivati dicono che Profumo ne abbia fatte parecchie e questo giustifica il SIV creato venerdì scorso in pompa magna in apertura sul Sole 24 ore che per la prima volta si mostrava critico nei confronti di un banchiere che viene solo osannato dai media. Segno che i topi scappano prima che la nave affondi ? Anche Tanzi era il Signor Cavaliere prima di finire nel gabbio. Se scoppia Unicredit o perlomeno ha dei problemi allora la guerra entra pesantemente in tutte le case perché con effetto domino gli vanno dietro banche e banchette. Sta di fatto che sento solo degli imprenditori che si lamentano perché Unicredit gli ha ritirato i fidi a revoca o chiesto di rientrare. Segnali preoccupanti ? Certo: in finanza vale la regola che quando hai bisogno di smentire vuole dire che ci sei dentro. E puntuale è arrivato ieri sera il solito comunicato che smentisce ogni rumors relativamente alla crisi di liquidità di Unicredit. Così come Tanzi si ostinava a negare il buco del fondo Esperia pur dopo essere stato sbattuto in prima pagina. Si lotta contro l'evidenza, lo fanno tutti, dalle banche centrali che quando promettono che non svalutano svaluteranno da lì a breve a tutti i Tanzi in circolazione. In una ottica puramente capitalistica concordo con la House of Representatives degli Stati Uniti di rigettare il piano da 700 miliardi di dollari. Prima hanno fatto fare a chi pareva a loro i loro porci comodi (mutui carta straccia, derivati come arma di sterminio di massa, etc.) e poi ora scaricano tutto sui contribuenti. Ed Yardeni si chiede puntuto cosa costi di più al contribuente, se i 700 miliardi di dollari di bailout oppure semplicemente il danno di fallimenti a catena stile 1929.
Sta di fatto che ieri sera sono anche io andato completamente in tilt a vedere Wall Street perdere il 7%, il maggior crollo dopo il 1987. Io vagamente ricordo il 1987. Ora dopo 20 anni ne abbiamo avuto un altro di crack e ricorderò per sempre le barre impazzite di ieri. Impossibile operare anche i sistemi sono andati in tilt e quando non ci sono andati li ho stoppati io di fronte all'enormità dei guadagni intraday. Non è un mercato per swing trading questo perché in ogni caso non ce la fai a sopportare né le perdite né i guadagni. La scorsa settimana ho aperto il mio computer alle 23.00 di domenica, sono andato in casa a guardare la BBC come di solito faccio per addormentarmi e non mi sono reso conto che mentre ponderosi commentatori raccontavano il crack in diretta sui miei conti il crack era iniziato. Alla mattina -10.000 dollari di perdita su una posizione TBOND che doveva essere intraday. Doveva ed era stata dimenticata … con il torpore che ti prende il venerdì sera. Ma dove vuoi che vada ? All'inferno, risposta appropriata.
Ieri parlavo con uno scalper e diceva ?sembra che i mercati siano impazziti e ti regalino soldi, oggi ho fatto 51.000 euro in una giornata sola?. Bene, bravo, ma noi esseri umani che al massimo azzardiamo l'intraday dobbiamo solo stare a guardare perché qui o sei un rappresentante della House del Congresso USA ma se ti affidi a Reuters per sapere cosa succede arrivi dopo. E dell'analisi tecnica i mercati in situazioni come questa ci si fanno un panino.
I futures sui fed funds mostrano una probabilità del 76% di un ribasso di 50 punti base entro il 29 ottobre. Se davvero arriviamo al ribasso dei tassi spinto dalla situazione drammatica dell'economia le cose si fanno serissime, roba da comprare casse di patate e metterle in cantina. Per il momento il tormentone si può ancora fermare alla finanza, almeno in Europa, ma basta un'altra Fortis e tutti possono cadere, noi compresi, come birilli impazziti colpiti dalla palla.