FONTE REUTERS
I bond perpetui, detti anche ibridi, emessi fino a ieri, quando è stato emesso il documento noto come Basilea III, saranno riconosciuti al 100% per il Tier1 ratio solo fino al 2013. Dopo quella data il loro 'peso' scenderà del 10% per ogni anno a venire per una durata di 10 anni.Di contro, per incidere sul Tier 1 ratio da oggi in poi non potranno più essere utilizzati i bond perpetui vecchio stile, con call e step up, ma dovranno essere utilizzati invece altri strumenti con caratteristiche più vicine al titoli azionari.Sono queste le principale indicazioni che emergono dal testo integrale del comunicato di Basilea III emesso ieri sera sulla base dell'accordo raggiunto al termine della riunione tra i governatori G10 e i responsabili della supervisione. (news).Il tema è di grande attualità per le banche e altri emittenti che hanno in essere bond Tier 1 e per quelle che, venendo a scadere una call a breve, si trovano dell'incertezza circa il tipo di strumento da utilizzare per rifinanziare l'operazione.Nel capitolo dedicato al 'grandfathering' il comunicato dedica una prima parte agli strumenti di ricapitalizzazione pubblici che in Italia sono chiamati 'Tremonti bond'. Essi verranno utilizzati per il calcolo del core Tier 1 fino al 2018. "Dopo di che ogni paese verificherà le caratteristiche dei propri bond di questo tipo e verrà verificato in che modo possono essere utilizzati ai fini dei ratio patrimoniali" spiega una fonte che ha seguito lo sviluppo dei lavori di Basilea III.Gli altri strumenti di capitale che, con le nuove norme, non saranno più qualificati per il Tier 1 ratio verranno eliminati gradualmente in un orizzonte temporale di 10 anni a partire dal primo gennaio 2013, dice il comunicato.Fissando come base l'ammontare nominale di ciascuno strumento in essere a quella data, il loro riconoscimento scenderà al 90% il primo anno e poi di 10 punti percentuali ogni anno successivo, aggiunge.