Time-Out: mea culpa mea culpa, mea maxima culpa?


Gentili abbonati,

 

leggendo gli editoriali del direttore mi sembra di individuare da parte di alcuni di Voi una certa insoddisfazione anche, se non soprattutto, per l'operato del sottoscritto.

Poiché non è mai stata mia abitudine nascondermi dietro un dito e lungi da me l'idea di voler accampare scuse, sgombro subito il campo da qualsiasi equivoco ed io per primo dico a Voi e a me stesso che il primo ad essere insoddisfatto dell'operato di Mariani come trader direzionale sono proprio io. Da settembre 2007 in avanti non ho avuto alcuna difficoltà ad ammettere e ammetto oggi che per tutto quanto riguarda il trading direzionale ne ho proprio azzeccate poche non avendo prima creduto nell'inversione e poi non avendo più avuto molto coraggio nell'aprire posizioni ribassiste. Come sempre mi capita in questi casi io cerco altrove il tozzo di pane (del resto perché intestardirmi se non sono in sintonia con il mercato?) e credo di non aver mai fatto mancare i miei suggerimenti riguardo alle possibilità di apertura di alcuni arbitraggi e/o all'acquisto di convertibili e/o all'apertura di alcuni spread (long risparmio e short ordinarie).

Da parte mia quello che ho notato è che questi tipi di operatività riscuotono pochissimo interesse da parte di Voi abbonati, prova ne sia che quando scrivo di trading direzionale mi arrivano molte e-mail mentre quando scrivo di altri tipi di operatività la mia casella di posta elettronica rimane desolatamente vuota. Purtroppo, oltre al fatto di non essere in gran sintonia con il mercato, io come habitat mentale ho quello di andare sempre dalla parte opposta alla massa: quando nel 1999-2001 tutti facevano covered warrant io facevo solo azionario, quando negli anni successivi molti trader arrivarono sull'azionario io iniziai ad operare sull'obbligazionario e adesso che molti si sono spostati anche su questo settore io ho ulteriormente diversificato aggiungendo gli arbitraggi, aumenti di capitale e spread operatività sulle quali mi rendo conto di avere ancora tantissimo da imparare.

Ciò premesso voglio essere estremamente sincero con tutti gli abbonati vecchi e nuovi ai quali sarò perennemente grato per tutto ciò che, attraverso lo scambio di opinioni con loro, ho imparato in questi anni: le mie statistiche dicono che il Mariani trader direzionale è in declino e dopo avere probabilmente raggiunto i suoi massimi nella primavera 2007, da lì in poi ha mostrato segni di cedimento. Mi viene in mente la canzione di Battiato che dice ?i figli crescono e le mamme imbiancano? alla quale io aggiungerei tranquillamente ?e i papà-trader rincoglioniscono?…

Scherzi a parte (ma a volte scherzando si dicono le più scomode verità) in questo momento io mi trovo molto più a mio agio nel limitare il trading direzionale perché vedo sì che il trend è al ribasso, ma è anche vero che io da mesi continuo a vedere internal dealing di amministratori che comprano solamente e questo fatto mi ha molto limitato soprattutto psicologicamente. A ciò aggiungete che una delle differenze tra operare al rialzo e al ribasso è il momento di entrata (timing) che nel caso di apertura di posizioni short è molto più difficile, ma fondamentale azzeccare (soprattutto quando non sei convintissimo che si debba scendere) anche per il deciso incremento della volatilità.

Riassumendo e cercando di mantenere l'onestà intellettuale che credo mi abbia sempre contraddistinto in questi anni, il Mariani trader direzionale è in declino se si tratta di un pullback o di un'inversione di tendenza inarrestabile al momento non è dato sapere, ma andando ormai verso i 50 anni non mi meraviglierei dovermi rifugiare in operatività meno ?eccitanti? ma non per questo meno allettanti dal punto di vista del rapporto rischio/rendimento.

 

Un caro ed affettuoso saluto a tutti gli abbonati:

 

 REMO MARIANI

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