Tecniche di Swing Trading


Su gentile richiesta del lettore R M, pubblico un articolo sul mio metodo di position sizing.Il titolo è "Money & Asset Management" perchè a mio modo di vedere il Position Sizing fa parte di questi argomenti.L'articolo è estratto da una pubblicazione della redazione lombard che vedrà la luce dopo l'estate.

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1         Manage Asset & Portfolio

 

Prima di effettuare qualsiasi investimento è necessario definire l'allocazione del proprio patrimonio nelle tre grandi classi di investimento (immobili, azioni/strumenti derivati, obbligazioni) e nelle relative sottocategorie.

L'Asset allocation è un argomento che esula dai contenuti di questo libro, ma si può menzionare un semplice principio di buon senso: diversificare, privilegiando però ciò che si conosce.

 

Una volta definito il capitale per operare in azioni e strumenti derivati è bene fissare alcune regole per il rischio di portafoglio (si applicano solo a posizioni da portare overnight).

Cominciamo con alcune definizioni:

  • Lotto di entrata massimo: è il lotto massimo in euro (per le azioni, i futures, nonostante la leva, non falliscono) con cui entrare su un singolo titolo.

  • Massimo rischio su una sola posizione: è il rischio massimo (in euro) da assumere su un singolo trade, definito come (Entry Price-Stop Loss Price)*Quantità di titoli/contratti.

  • Massimo Rischio di Portafoglio: è la somma del rischio di tutte le posizioni aperte in una sola direzione (long o short).  

Fissare dei limiti ai parametri sopraindicati ha un solo obiettivo: evitare che un solo trade à là Parmalat e/o una semplice sequenza di perdite distruggano o feriscano a morte il vostro capitale di lavoro.

 

Quali limiti fissare, fermo restando il principio sopraindicato, è una questione di gusti e dipende dalla consistenza del vostro patrimonio totale, dalla quota parte che dedicate al trading, dal vostra età, dalle performances e dalla robustezza della vostra metodologia e così via.

 

A titolo di esempio riporto i limiti che adotto personalmente:

 

  • Capitale di lavoro: dal 30% al 100% del patrimonio totale.

  • Lotto di entrata massimo: 10% del capitale di lavoro per le azioni (ma solitamente meno del 5-7%),

  • Massimo rischio su una sola posizione: 1% del capitale di lavoro (ma solitamente meno dello 0.5%).

  • Massimo rischio di portafoglio : 5% del capitale di lavoro.

 

I valori summenzionati sono piuttosto ?permissivi? ma, come ogni trader professionista che ho conosciuto, io  mi allontano o mi avvicino ai limiti massimi a seconda:

  • del trend di mercato.

  • delle mie performance di guadagno/perdita recenti (trading sulla propria equity curve1).

 

In soldoni riduco l' esposizione ed i rischi quando il mercato non va da nessuna parte oppure quando smetto di guadagnare/inizio a perdere.

Viceversa aumento in caso di mercato direzionale e/o quando la mia equity curve è ?in trend?.

 

 

2         Manage Money

 

Altre regole, questa volta per definire:

  • lo stop iniziale,

  • il lotto di entrata,

  • uscite parziali a target.

 

Esistono vari modi per definire i parametri summenzionati; io credo che il grafico di un titolo ?parli?, quindi cerco di ascoltarlo adattando i parametri alla configurazione grafica ed al pattern di entrata.

Di conseguenza definisco lo stop iniziale in base al grafico ed adatto il lotto di entrata in modo da assumere un rischio monetario fisso (minore o uguale al rischio massimo definito al punto precedente).

 

Se quindi un pattern mi dice che devo assumere un rischio di 0.3 euro (Entry Price-Stop Loss Price) ed il mio rischio monetario fisso è di 1000 euro il lotto di entrata sarà :

 

Q = 1000/0.3 = 3333 pzi

 

Fin qui limiti autoimposti, c'è però, purtroppo, un altro limite al lotto di entrata derivante dalla liquidità del titolo.

Questo è particolarmente vero sul mercato italiano, dove le azioni illiquide sono la stragrande maggioranza.

Una regola semplice2 è quella di non entrare con più di 1/50 dello scambiato medio giornaliero (equivale a ?occupare? circa 10 min di scambi). Per fare di più bisogna saper lavorare sul book e comunque ci si espone a rischi di forti slippages3.

 

Per quanto riguarda le uscite a target uso due metodi:

 

  • Full Stop: ovvero esco in una soluzione unica su trailing stop, senza prendere profitti a target.

  • One to One: vendo il 40-50% della posizione una volta realizzato un utile almeno pari al rischio iniziale. Quindi se sono entrato su un titolo a 10 Euro con un rischio di 0.3 euro, prenderò un profitto parziale a 10.3 euro .

 

Con il secondo metodo…si guadagna di meno.

Però si ?ammorbidisce? la equity curve, si guadagna più spesso e una volta arrivati a target la pressione psicologica per quella posizione si azzera.

 

Io uso il primo metodo per il position trading e, in caso di mercati molto direzionali4, anche per lo Swing Trading.

Il secondo solo per lo Swing Trading in caso di mercati non direzionali.

1 La equity curve è un grafico con il tempo in ascissa e la cumulata dei guadagni/perdite netti in ordinata. Per un esempio vedi {rif. § 10}

2 Io ne uso un'altra un po' più sofisticata, ma TSS, il mio programma di supporto, fa tutti i calcoli al posto mio.

3 Lo slippage è la differenza fra il prezzo al quale si vuole entrare/uscire ed il prezzo al quale si viene eseguiti.

4 Mercato azionario italiano Novembre ? Febbraio 2005 per intenderci .

 

 

 

 

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Edoardo Ciottiedoardo.ciotti@fastwebnet.it

 

 

(articolo di Sandro Mancini)

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