Nel 2005 ho raggiunto, in termini assoluti, i migliori risutati di trading dall'anno 2000, ho contribuito ad avviare una piccola attività che comincia a funzionare e promette bene ed ho messo in cantiere una seconda figlia.
Detta così ci sarebbe solo da festeggiare, eppure concludo quest'anno molto stanco, e questo e normale, ma anche con molti dubbi riguardo al prosieguo della mia attività di trader.
Cominciamo dai numeri.
Riporto qui di seguito la tabella i risultati sui miei conti personali.
I rendimento complessivo su tutto il mio capitale è stato di circa il 18%, ottenuto senza leva e quasi senza uso di derivati (che peraltro danno una contribuzione negativa, anche se molto modesta).
Si evince che:
· Nel 2005 ho fatto peggio l'unica cosa che sapevo fare bene: lo Swing trading. In parte perché il mercato è stato meno volatile ed è cresciuto di meno, ma anche perché nella seconda metà del'anno, ho fatto molti errori. In particolare, pur predicando ai corsi di uscire in trailing stop e basta, ho pasticciato riuscendo ad uscire a target quando partiva un trend vero (es. Generali). Insomma ho tagliato gli extraprofitti che fanno la differenza e che in precedenza ero stato capace di cogliere.
· quest'anno ho fatto meno trading di posizione ma ho introdotto il trading sui bonds e sui bonds convertibili. Il Bond trading ha risolto la mia incapacità di usare tutto il capitale che avevo a disposizione ed ha contribuito per circa la metà ai guadagni totali con indici di rendimento imbarazzanti; indici che rifettono situazioni difficilmente ripetibili quali le convertibili BPER (grazie Guido Bellosta), le convertibili AZA (Grazie Beppe Scienza) i bonds doppiocentro (Grazie Mariani), etc. Fa però riflettere che 14 trades sui bonds valgano in termini di rendimento assoluto come 391 trades sulle azioni.
Per quanto riguarda il trading sui bonds devo ringraziare Mariani che per primo andò a fare un corso con Beppe Scienza e me lo consigliò.
Devo poi ringraziare Chiapponi che ha squarciato il buio della mia ignoranza sugli aumenti di capitale, facendomi da balia in quello Alitalia, che per me come per molti ha rappresentato il trade dell'anno.
Aumenti di capitale, trading sui bonds e anche gli investimenti di posizione alla Bellosta hanno un elemento in comune : la conoscenza del valore dello strumento che si trada.
Per chi come me ha sempre interpretato un trade più o meno come il lancio di una moneta che può concludersi con uno stop in perdita si tratta di una rivoluzione copernicana.
Conoscere il valore è un vantaggio enorme e non nego che queste prime esperienze hanno fatto nascere in me il desiderio di approfondire i fondamentali per non tradare più "al buio".
E adesso ?
Mi sento come un bambino che, di fronte ad una ventina di barattoli di marmellata, non sa dove mettere le dita.
Da un lato la volontà di sviluppare idee ed investire nello sviluppo dell'azienda, dall'altro lo studio dei fondamentali, la consulenza, i mercati europei, gli high yeld bonds dell'euromercato, le commodities, la meccanizzazione dello swing trading, il trading sulle inefficienze, i ?magici? strumenti di Advanced Get e chi più ne ha più ne metta.
Insomma, non ho ancora deciso dove sbattere la testa e di certo c'e' solo una cosa: tutto non potrò fare.
Auguro a tutti i lettori un eccellente 2006 e mi prendo una mini-vacanza di una settimana, nella quale spero di chiarirmi un po' le idee.
Edoardo Ciottiedoardo.ciotti@fastwebnet.ithttp://ciotti.lombardreport.com
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