Per capire la differenza tra questo crollo delle Borse e quelli passati occorre andare a verificare le cause che hanno portato alla denotazione del mercato sia nel 1987 che nel 1998 e soprattutto gli elementi in comune con quelli del patatrac del 2007.
Per prima cosa tutti e tre i patatrac sono iniziati variabilmente tra luglio ed agosto, e sebbene i mercati sembrassero stabilizzarsi in settembre successivamente sono scesi ulteriormente e non sono usciti dalle loro contorsioni ribassiste fino al mese di ottobre.
Nel 1998 la Fed è intervenuta 3 volte visto che le prime due si sono dimostrare insufficienti.
Nel 1987 la Fed è intervenuta dopo il crash ma subito il suo intervento è stato coronato dal successo.
Oggi Bernanke ha adottato un approccio gradualista, tagliando il tasso ufficiale di sconto che fornisce liquidità al sistema bancario e non i fed funds che invece governano il prime rate per chi si indebita.
Sia nel 1998 che ora un ruolo prioritario lo hanno avuto i trading systems dei fondi hedge neutral o long short e oggi i sistemi hanno scatenato sui mercati una valanga di ordini di vendita che molti operatori e soprattutto il pubblico non hanno capito. In effetti questa crisi è molto piu' difficile da capire per l'uomo della strada che le due precedenti. E non si sa fino a che punto gli operatori della informazione economica e gli stessi gestori siano essi stessi uomini della strada.
Altro elemento in comune è che in tutti e tre i casi il patatrac è venuto dal mercato monetario ed obbligazionario: nel 1987 sono stati i tassi di interesse crescenti a spedire all'inferno le azioni, nel 1998 sono stati i problemi di default dei bonds della Russia e il loro impatto sul LTCM hege fund, ora si è trattato del collasso di obbligazioni rischiose fatte dolosamente passare come sicure dalle agenzie di rating USA.
Ma ci sono anche delle differenze: ad esempio il price /earning ratios, che nel 1987 era sopra 20 volte così come nel 1998 mentre oggi sono ad un triste 16.
Un fatto positivo che nonostante i tracolli dei prezzi il mercato azionario USA e quelli mondiali hanno perlopiu' chiuso l'annata mostrando un profitto di un punto percentuale e briscola almeno.
L'argomento è delicato perché se un mercato deve recuperare lo deve fare velocemente, piu' tempo passa nel ribasso e peggio è in seguito per il Toro.
Posto di seguito un interessante grafico del Wall Street Journal che mostra l'andamento dei diversi indicatori fin qui considerati: in giallo il crack del 2007.
(libera rielaborazione di Lessons of Past May Offer Clues To Market's Fate By E.S. BROWNING August 20, 2007; Page A1 WALL STREET JOURNAL)