SPORTELLI SEMPRE PIU' CARI -articolo free


Trent'anni fa il Sole 24 Ore pubblico' una mia lettera sulle assurde valutazioni che erano state toccate sull'allora Mercato Ristretto( il primo amore non si scorda mai…) dalla Banca Milanese di Credito,diventata successivamente Creditwest.

Ricordavo ai lettori che l'azione veniva allora valutata circa il 70%-80% della raccolta .In pratica la capitalizzazione della banca ricalcava piu' o meno la raccolta" come se  tale raccolta appartenesse allo stesso istituto di credito e non ai risparmiatori che l'avevano versata sui loro conti correnti".

La pubblicazione di questa lettera sul Sole 24 Ore  mi costo' parecchie telefonate minatorie da parte di speculatori che avevano investito su tali azioni e che non apprezzavano un violento ritorno alla realta'.

 

Successivamente le valutazioni delle banche scesero al 10% mediamente della raccolta diretta ed  il 2% dell'indiretta .Naturalmente  le valutazioni differivano a seconda della localita' e degli utili.

Da un po' di anni la caccia agli sportelli è ricominciata.

Banca Intesa ha venduto mediamnte i suoi a 9,5 milioni mentre Ubi ha incassato 8 milioni ieri. Ma attenzione: Ubi è riuscita a cedere gli sportelli valorizzandoli al 34% della raccolta complessiva,contro il 16% di quelli di Intesa S.Paolo.

Quanto sopra ovviamente è musica per quelle "banchette",ben conosciute dali amici abbonati, sulle quali testardamente da dieci anni puntiamo e che  consigliamo a spada tratta su queste colonne  e che gia' ci hanno dato enormi soddisfazioni( a partire da Pop Asolo e Montebelluna,ora Veneto Banca)

Le piccole banche sono sempre piu' corteggiate per la rete di sportelli che possiedono e per il presidio territoriale. Se poi si pensa che questi istituti ancora oggi vedono le loro azioni passare di mano a 1,2-1,4 volte(Banca Pop S.Felice sul Panaro, Banca di Piacenza,Banca Cattolica Montefiascone mentre la Materano è a 0,7-0,8 volte il patrimonio sociale,la Pop Puglia e Basilicata e la Pop Pugliese a 0,95 circa,mentre le ultime cessioni di banche sono avvenute valutando il patrimonio tra 2,7  e 3,4 volte il patrimonio,per non parlare del passaggio stellare della  Intra)ben si comprende il nostro imperterrito ottimismo sul settore delle banchette.

Ovviamente i rischi -viste le dimensioni e l'affidabilita'- sono superiori ,ma su questi valori non si sono presentati  gli eccessi speculativi che hanno caratterizzato il largo mercato.Ricordate le Unicredito comperate a man bassa  da schiere di ottimisti a 7,60 euro solo pochissimi mesi fa  sollecitati da discutibili  target price posti  anche oltre 9 euro ?-ora è scesa fino a 5,70 prima del rimbalzo odierno a 6,25.

Chi aveva queste banche non quotate  dormiva tranquillo. La lista dei potenziali acquirenti  i azioni di banche come la Piacenza o la S.Felice sul Panaro è lunghissima.Per talune( Cassa risp Ravenna,Cassa Risp Rimini,Banca Piacenza etc) bisogna attendere mediamente due anni per avere le azioni. Un bel cuscinetto di tranquillita'.

 

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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